Zaia: l’80% dei pazienti in Terapia Intensiva è No Vax
Torna in conferenza stampa il Governatore veneto e lo fa per ribadire la delicatezza del momento attuale.
Tre i motivi principali: riuscire a vaccinare un alto numero di persone entro poco tempo; riuscire a reggere il ritmo della pandemia con poco personale sanitario ormai molto provato dalla lunga crisi; il rischio di finire molto presto in zona gialla o peggio.
Zaia ha poi annunciato alcune novità: chi non si sia mai vaccinato da oggi può accedere alla prima dose senza alcuna prenotazione.
Qualcuno tra coloro che ha prenotato la terza dose invece, si è visto piazzare la prenotazione troppo avanti, dopo la scadenza dei 5 o dei 6 mesi dalla seconda: costoro saranno ricontattati dalla Sanità regionale per un nuovo e ravvicinato appuntamento che sostituisca il precedente e tardivo.
Con lo stesso sistema, un link, chi si prenota da oggi per il richiamo potrà cambiare la sua scelta senza perdere la priorità.
Zaia ha poi ribadito che l’intera struttura sanitaria è in difficoltà: per il prolugato periodo di crisi, per il personale insufficiente, per gli sforzi che ancora sono da farsi.
Tanto che si va verso una riduzione di alcuni servizi non essenziali.
La vaccinazione con la terza dose.
Ieri in Veneto sono state inoculate 28 mila terze dosi: un ritno alto ma insufficiente per arrivare a coprire gli oltre 2 milioni di veneti che dovrebbero ricevere il vaccino entro fine anno.
A tal proposito, Zaia ha anche confermato che le terze dosi saranno esclusivamente Pfizer e Moderna.
Chi finisce all’ospedale.
Attualmente, ha ricordato il Governatore veneto, l’80% dei pazienti in Terapia Intensiva è non vaccinato.
La fascia a maggior rischio, in questo caso, è quella che va dai 40 ai 50 anni.
Negli altri reparti i No vax sono il 55%, bene ricordare, su una platea generale di gran lunga inferiore alla popolazione vaccinata.
Spesso invece, i vaccinati che comunque finiscono in un letto d’ospedale sono grandi anziani con anche altri problemi di salute.
Com’è noto, si attendono decisioni sulle vaccinazioni dei bambini.
Se arriverà il via libera, Zaia conta di riuscire a coinvolgere i pediatri.
Comunque sia, la decisione di vaccinare o meno i più piccoli spetterà sempre e comunque ai soli genitori.