Zaia ha chiamato all’appello i giornalisti nel consueto punto stampa presso la Protezione Civile Regionale di Marghera.
Comunicazioni importanti che come sempre sono state anticipate dal bollettino quotidiano comparato con i dati veneti del 18 maggio, esattamente 90 giorni fa, quando l’epidemia cominciava ad avere una prima fasce calante.
Fino a quest’oggi, la sanità veneta ha effettuato 1.416.948 tamponi.
Il totale positivi sono 2.584 in più in 90gg, da 18950 del 18/5 si è passati a 21534 di quest’oggi.
Le persone in isolamento sono passate da 3840 a 6585. Rispetto a 90 giorni fa, in isolamento ci finivano solo famigliari e amici, ma ora con il contact tracing i sanitari rintracciano anche le altre persone che sono venute in contatto con i positivi.
Ricoverati: erano 541 (il 18/5) ora sono 118, di cui solo 35 positivi.
Le terapie intensive: da 51 (il 18/5), ora sono 8.
Zaia ha portato l’esempio dei 3 ricoverati a Padova. C’è una bimba, positiva al Coronavirus ma è lì per altra origine (esistono 3 casi in Italia), un altro paziente è sotto terapia per un infarto, ed è positivo.
infine, il terzo soggetto è un 90enne.
I decessi raggiungono la cifra tonda 2100, 197 decessi in più rispetto al 18 maggio (erano 1803).
In Veneto solo il 27.25% degli isolati è positivo. In pratica uno su quattro.
Tra tutti gli isolati ci sono 135 sintomatici di cui solo il 2,6% presenta sintomi.
La partita delle vacanze sta pesando.
Se guardiamo Treviso, qui ci sono 35 persone che vengono dalla Croazia che risultano positive.
E’ un indicatore importante. Treviso è alle prese, oltre ai rientri dalle vacanze, con i focolai dell’ex Caserma Serena, della BRT e ora importante quello scoperto presso il reparto macellazione dell’azienda Aia di Vazzola.
Finora, i tamponi eseguiti su 198 dipendenti dell’Aia, filiale trevigiana, solo 5 risultano positivi.
Il governatore ha poi comunicato che le Ulss del Veneto stanno rafforzando i punti di accesso rapido.
Sono sostanzialmente dei punti dove i vacanzieri o altre persone che necessitano, possono recarsi dalle 7 alle 13, sabato e domenica compresi, per effettuare il test.
Punti di accesso rapido (Veneto Orientale e Treviso):
1) Ospedale di Castelfranco Veneto: via Dei Carpani, entrando direttamente con l’auto dalla portineria;
2) Ospedale di Treviso: 1° piano Ospedale Ca’ Foncello, Padiglione Malattie Infettive;
3) Ospedale di Oderzo: Piano terra, palazzina portineria (area Guardia Medica)
4) Distretto socio-sanitario di Conegliano: via Galvani 4, entrando direttamente con l’auto.
ULSS4:
- a Portogruaro presso il distretto socio sanitario di via Zappetti 23 (ex Silos), dalle ore 7.00 alle ore 13.00;
- a San Donà di Piave in via Girardi 23, dalle ore 7.00 alle ore 13.00.
La Regione, ha poi reso noto Zaia, alla luce delle comunicazioni dell’OMS, intende estendere i test anche ai turisti di rientro dalla Francia meridionale, in Occitania, dove è stato scoperto un mega focolaio. Parte così un appello che si rechino nei punti di accesso rapido.
Preoccupano anche i report dei nuovi casi che stanno interessando aItri paesi europei quali: Austria, Olanda e Gran Bretagna.
Infine il tema medici di base e operatori della scuola.
Zaia si dice preoccupato per la vertenza innescata dai medici di base chiamati a testare i 90 mila operatori della scuola. Il Presidente fa notare come questa cifra suddivisa per i medici di base, risultano 20 soggetti a medico.
Alcune provincie, come Verona e Vicenza, hanno trovato l’accordo, la speranza che anche le altre si aggiungano al più presto.
Si appella anche al principio di collaborazione, in assoluto un anello fondamentale, e chiede un ulteriore sforzo ai medici di famiglia.
E’ necessario che il personale sia testato prima dell’inizio della scuola.
Alla fine, conclude, i medici di base sono chiamati ad eseguire i test solo sui loro pazienti che lavorano nella scuola.
La Regione Veneto sta distribuendo il kit delle Saponette per eseguire il test rapido, tramite le ULSS.