
Venezia-Mestre/Catturato anche l’ultimo latitante della banda della cocaina
Nel pomeriggio di due giorni fa, gli uomini del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Venezia hanno rintracciato ed arrestato in terraferma, un 35enne tunisino.
Si tratta dell’ultimo presunto appartenente all’organizzazione criminale sgominata con l’operazione “Cometa”.
Era ricercato dal 22 marzo 2018, quando fu arrestata l’intera banda indoviduata dai carabinieri coordinati dal Pubblico Ministero Giorgio Gava.
Il 35enne era rientrato in Tunisia ma non ha resistito, forse pensando che si fossero colmate le acque e poco dopo che ha rimesso piede in Italia è stato catturato.
Insieme al fratello 34enne, era ritenuto al vertice di un organizzazione multietnica composta da albanesi, tunisini e italiani che, tra novembre 2016 e ottobre 2017, spadroneggiò nella terraferma veneziana rifornendo di cocaina oltre un centinaio di clienti, in particolare nei parchi pubblici del veneziano e nei bar vicini agli stessi, frequentati da molti giovanissimi.
L’indagine era scaturita da alcuni albanesi che, nonostante si trovassero al carcere di Santa Maria Maggiore, attraverso telefoni cellulari riuscivano ancora a dirigere le loro attività criminali e addirittura ad introdurre droghe ed anabolizzanti all’interno della struttura carceraria.
Complessivamente, nel corso delle indagini erano state arrestate 7 persone in flagranza di reato e 6 in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, con il sequestro di circa 500 grammi di cocaina, 2 kg di hashish, un centinaio di pastiglie anabolizzanti nonché il sequestro preventivo, ai fini della confisca per equivalente, di beni per un valore complessivo di 109.660 €, derivanti dal calcolo delle cessioni di stupefacente effettuate dagli indagati.
Solo pochi giorni prima della cattura dell’ultimo latitante, il 35enne tunisino, a Catania era stato rintracciato anche un 23enne albanese implicato nella stessa vicenda.