Veneto/FVG: dov’è finita tutta questa pioggia?
Mò, ve lo spiego: la fase instabile che ha interessato il nord Italia ha toccato solo marginalmente Veneto e ancor meno il Friuli Venezia Giulia tra la serata di ieri e la mattinata odierna.
Alla fine, i settori maggiormente coinvolti sono stati quello pedemontano vicentino occidentale e l’alto bellunese.
In alcune località si sono registrati, come da cartina allegata relativa all’accumulo totalizzato alle 09:00 di stamattina, valori superiori agli 80 mm a Valle e Santo Stefano di Cadore, altre località lungo la valle dell’Ansiei e del Boite, hanno registrato oltre 30 mm (Auronzo e Borca).
Anche l’Alto Vicentino è stato interessato da precipitazioni consistenti prossime ai 50mm come rilevato dalla centralina Arpav di Staro (Valli del Pasubio), Tonezza del Cimone e Recoaro Mille.
Nel complesso le precipitazioni si sono rivelate molto localizzate.
La pianura centro meridionale e tutto il veneziano, com’era nelle previsioni, non hanno beneficiato di alcun apporto pluviometrico.
La speranza per gli agricoltori di pianura che le piogge possano ingrossare i fiumi, come il Piave, contribuendo a mitigare la sete dei campi.
Altro aspetto interessante, il divario tra le temperature montane e di pianura.
Il break temporalesco ha creato un solco di oltre 10 gradi tra le località di fondo valle dolomitici e la pianura dove anche nel corso della notte il termometro non è sceso sotto i 22° rendendo pesante il riposo.