Prendi nota

Un innovativo progetto di agricoltura sociale/Tutor e lavoratori fragili nei vigneti

Rompere il muro tra profit e no-profit creando, testando e promuovendo un modello di collaborazione per favorire gli inserimenti socio-occupazionali

nel settore agricolo, al fine di sviluppare nuove opportunità di lavoro per soggetti svantaggiati e deboli all’interno delle imprese agricole, in particolare nel settore viticolo. 

Questo è quanto si prefigge SocialAgrinet, progetto avviato da Alternativa Ambiente, cooperativa sociale di Vascon di Carbonera nel settembre 2019, grazie ai finanziamenti del PSR Veneto

2014-2020 (Misura 16.9.1), giunto ora a metà del suo percorso (la

conclusione è prevista per febbraio 2023). 

Nonostante i rallentamenti imposti dalla pandemia, sta creando e sviluppando pratiche e reti per la

diffusione dell’agricoltura sociale, tanto che nei prossimi mesi potrà anche ampliare le proprie relazioni con altre aziende agricole.

Spiega meglio di cosa si tratta Marco Toffoli, presidente di Alternativa Ambiente cooperativa sociale: «Anche se Alternativa Ambiente è oggi impegnata in un ampio spettro di attività, l’agricoltura sociale resta il

“cuore storico” del suo operato, poiché è figlia della cooperativa agricola che già negli anni Settanta creava opportunità di lavoro e di socialità per i detenuti del carcere di Treviso. 

Inoltre, tra le oltre 450 persone a cui la cooperativa ha garantito lavoro e conseguentemente reddito anche nel difficilissimo 2020, ben 108 tra loro hanno svantaggio. 

Per questo siamo sempre impegnati nel ricercare nuove opportunità di lavoro per persone con diverse tipologie di svantaggio – dai problemi con la giustizia alla

disabilità, dalla dipendenza da sostanze ai problemi psichiatrici – o per persone fragili escluse dal mercato del lavoro, anche temporaneamente. 

E per

questo abbiamo investito molte energie in SocialAgrinet, progetto che prevede la realizzazione di una pratica di agricoltura sociale basata sul ruolo dei “tutor di mestiere”, figure appositamente preparate per affiancare soggetti in marginalità sociale soprattutto per problemi psichiatrici.

Abbiamo così opportunamente formato i primi quattro “tutor”, anche in

collaborazione con il Servizio di Integrazione Lavorativa (SIL) dell’ULSS2 Marca Trevigiana e Consorzio Intesa – CCA, partners del progetto, che ad oggi hanno affiancato complessivamente 16 soggetti svantaggiati,

opportunamente individuati per poter eseguire soprattutto le potature

invernali in vigna. 

Si tratta di un lavoro delicato e complesso, che richiede metodo e precisione: non tutti i nostri utenti sono validicandidati a svolgere questa mansione ma, grazie al supporto del SIL e alla competenza dei tutor, le persone individuate hanno svolto un lavoro più che soddisfacente. 

Inoltre, il constante monitoraggio delle attività ci ha consentito di elaborare i criteri di individuazione e osservazione di

potenziali altri tutor ed altri utenti per ampliare la portata del progetto.

Per ora, infatti, il lavoro è stato svolto nel comparto agricolo di

Alternativa Ambiente e nell’azienda agricola Le Carline di Pramaggiore,

anch’essa partner del progetto, ed è stata coinvolta anche la Tenuta San

Giorgio di Maserada

La soddisfazione per il lavoro svolto dai primi utenti espressa dalle due aziende ospitanti, ci supporta nell’impegno, che non è

mai semplice e che deve essere sempre costante. 

Ma che si sta rivelando decisamente gratificante. 

Inoltre, contiamo che nel corso del progetto possano essere coinvolti e preparati nuovi tutor, altri soggetti possano portare a termine i percorsi di formazione e che si possa ampliare lo spettro di competenze acquisite presso le aziende agricole partner».

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button