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Un epilogo già scritto: ritrovate abbaracciate su un isolotto del Piave, madre e figlia scomparse venerdì

L’epilogo che si temeva. Dopo una notte di ricerche i corpi di Susanna Recchia, 45 anni, e della figlia di 3 anni scomparse dalla loro casa di Miane venerdì sera, sono stati individuati intorno alle 10 di stamane su un isolotto del Piave a valle del Ponte di Vidor.
Una accanto all’altra, un finale che tutti immaginavano dopo la lettera di addio lasciata da Susanna Recchia.

Il ritrovamento, come conferma l’assessore veneto alla Protezione civile Giampaolo Bottacin, è stato fatto in un isolotto del Fiume Piave.
Susanna Recchia si sarebbe fatta travolgere dal fiume Piave portando con sé la figlia di tre anni. Lo si apprende da fonti che riferiscono come i due corpi siano stati trovati abbracciati. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, la donna sarebbe entrata nel Piave, non gettandosi dal ponte, ma lasciandosi scivolare, già venerdì sera, da una riva del fiume dove sono state individuate le ultime tracce dai cani molecolari.
Poi il corso d’acqua ha trascinato i corpi sull’isolotto a circa un chilometro a valle.

Sulla vicenda indaga la Pm di Treviso Barbara Sabbatini che nelle prossime ore deciderà o meno se procedere alle autopsie.

Susanna, di professione igienista dentale, oltre alla bimba di tre anni aveva tre figli avuti da una precedente relazione.
Dai vicini di casa viene descritta come una donna molto riservata con pochissime amicizie.
Anche dal racconto dell’ex compagno, padre della bimba, emerge che non aveva mai tenuto comportamenti che lasciassero pensare a quanto poi è accaduto.
Anche se – riferisce l’ex compagno – proprio la separazione aveva provocato una sorta di disagio e di disorientamento di Susanna.

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