Venezia

Un bar di Mestre usato da 30enne nigeriano come punto di spaccio. Polizia chiude il locale per 7 giorni

La Questura di Venezia ha imposto la chiusura per 7 giorni per una bar di Via Verdi a Mestre.
Gli agenti hanno arrestato un 30enne cittadino nigeriano con a carico numerosi precedenti per spaccio, che utilizzava il bar come “punto di appoggio” per la sua attività, servendosi inoltre di un monopattino per raggiungere velocemente il luogo individuato per lo scambio.

L’uomo, infatti, era stato visto ripetutamente andare e venire dal locale con il monopattino con il quale distribuiva le dosi ad acquirenti all’esterno del bar, poco distante.
Inoltre, al rientro nel locale, il nigeriano era solito ricaricare i suoi telefoni cellulari ed il monopattino utilizzando le prese messe a disposizione dei clienti.

Una volta scoperta la base logistica, gli investigatori del Commissariato di Mestre sono intervenuti ed all’interno del locale, dietro ad una panca, i poliziotti hanno rinvenuto 8 involucri di eroina.

Ritornato in libertà dopo l’arresto, lo stesso soggetto è stato ritrovato a spacciare, sempre nella medesima zona, e sempre utilizzando il bar quale base di appoggio.

Gli agenti hanno nuovamente fermato il 30enne che è stato trovato in possesso di alcune dosi di eroina, di tre telefoni cellulari e di € 310 in contanti.
Inoltre, nel cestino dei rifiuti all’interno del bagno del locale, gli agenti hanno recuperato un pezzo di nylon con residui di sostanza stupefacente ed una lametta da barba.

Al gestore del bar è stata così imposta la chiusura temporanea del locale per 7 giorni, motivata dall’aver dimostrato scarsa capacità di controllo dei propri avventori e per aver permesso che il cittadino nigeriano, anche dopo l’arresto avvenuto proprio nel suo locale, continuasse indisturbato ad esercitare le sue attività.

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