Pordenone

Triatleta investita e uccisa a Tamai: due anni all’imputato

Patteggiati 2 anni di reclusione (pena sospesa) per l’incidente stradale mortale avvenuto nel marzo scorso, a Tamai di Brugnera, in cui perse la vita la triatleta 44enne Francesca Manfè.
Il giudice ha concesso le attenuanti generiche all’imputato, nonostante la recidiva per guida in stato di ebbrezza, e gli ha revocato la patente, riducendo al minimo il concorso di colpa della vittima.
I familiari di Francesca Manfè, a seguito della tragedia, si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime di incidenti stradali mortali.

L’incidente risale al 3 marzo scorso. L’imputato un 78enne di Pordenone, stava percorrendo via Prata in località Tamai, a Brugnera, a bordo della sua Fiat Multipla. Verso le 17, con un tasso alcolemico nel sangue superiore al consentito, non si accorse di Francesca Manfè che correva sul ciglio erboso a destra della carreggiata. A seguito dell’impatto, Francesca fu caricata sul parabrezza e poi scaraventata in avanti per oltre 10 metri, finendo esanime nel fossato. Vani i soccorsi.

Francesca Manfè lavorava come impiegata a Maron di Brugnera.
Sposata, con due figli minorenni, era una grande atleta.
Si era avvicinata al triathlon con passione, prima con la ReAction Triathlon di Pordenone e poi con l’A3 Fotomeccanica Triathlon di Pederobba.

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