Treviso/Intascava i soldi delle borse lavoro destinate ai detenuti: 49enne veneziano nei guai

Doveva cercare di riabilitare i detenuti, provvedeva invece, secondo le accuse, più che altro a rimpinguare il suo conto corrente.
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica un 49enne residente in provincia di Venezia, dirigente di una cooperativa sociale con sede nel trevigiano, che, tra il 2015 ed il 2020 si sarebbe impossessato di 32.000 Euro di “borse lavoro”, stanziate nell’ambito di programmi di riabilitazione sociale e occupazionale, promossi dalla stessa cooperativa a sostegno di detenuti delle carceri regionali.
Le indagini, svolte dai finanzieri della Compagnia di Treviso, hanno permesso di ricostruire il sistema tramite il quale l’uomo è riuscito a “dirottare” le somme, sottraendole alle finalità sociali alle quali erano destinate.
Approfittando del ruolo ricoperto all’interno della cooperativa, infatti, il dirigente ha sistematicamente falsificato le firme di numerosi detenuti, in maniera tale da far figurare che questi avessero ricevuto il denaro in contanti.
Con questo semplice stratagemma, l’amministratore ha potuto intascare i contributi al posto degli ignari detenuti.
È stata la stessa cooperativa sociale – da anni impegnata a promuovere lo sviluppo del territorio e l’interesse generale della comunità, attraverso l’esercizio di attività produttive che favoriscono l’inserimento lavorativo anche di persone socialmente svantaggiate, anche attraverso la gestione diretta dei servizi abilitativi, educativi e socio-sanitari – a segnalare la frode in corso, emersa per caso nel corso di un colloquio con uno dei detenuti che, a sua insaputa, risultava falsamente aver riscosso il contributo di sostegno.
In seguito, vistosi scoperto, l’amministratore si è dimesso dalla Cooperativa ed ha restituito una parte della somma sottratta. Questo non gli eviterà tuttavia conseguenze penali: la Procura della Repubblica ha già concluso le indagini preliminari e l’uomo dovrà ora rispondere del reato di appropriazione indebita aggravata.