
Tokyo 2020: Federica chiude 7a ed entra nella storia
E’ scesa sotto l’1’56”, nella sua ultima finale olimpica: un ottimo risultato alla soglia dei 33 anni.
Nella notte italiana, a Tokyo Federica Pellegrini ha nuotato col sorriso sulla bocca la sua quinta e ultima finale dei 200 sl ad un’Olimpiade: come la Divina, nessuna donna mai al mondo.
Settimo posto, come a dire che comunque c’è stato agonismo: un ultimo colpo di coda che la porta di diritto nell’Olimpo dei migliori nuotatori di tutti i tempi.
Le lacrime sono arrivate dopo, a gara conclusa, comprensibili, perché è pur sempre la vita che ha fatto fino ad oggi che finisce.
Federica è ora attesa a casa, nel suo Veneto, per doppi festeggiamenti: il compleanno e lo storico traguardo tagliato a Tokyo.
Di lei parla stamattina anche il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, esprimendo “orgoglio e ammirazione” per la nuotatrice veneziana.
“Federica Pellegrini è l’unica atleta per la quale il podio in finale non avrebbe aggiunto niente, perché nell’olimpo dello sport ci era arrivata prima, nella notte di Tokio nella quale è entrata in finale nei 200 stile libero. Prima atleta nella storia dello sport olimpico, a centrare cinque finali consecutive nella stessa specialità. Chiamarla Divina non basta più, dovremo inventare qualcosa di più grande”.
“Federica ha nuotato le sue ultime quattro vasche olimpiche nella gloria – prosegue Zaia – e, per una volta, quelle che l’hanno preceduta sono passate in secondo piano.
Credo che ognuna di loro sogni di proseguire la carriera sulla scia di Fede: da 16 a 32 anni di età sempre sulla cresta dell’onda, record dopo record, medaglia dopo medaglia, trionfo dopo trionfo.
E dopo ogni caduta, inevitabile nella carriera di uno sportivo, eccola riemergere, con la forza di una tigre, una determinazione unica, un cuore grande così, fino a questo epilogo storico e commovente”.
“Grazie Fede – aggiunge Zaia – per le gioie sportive che ci hai regalato, ma anche per il messaggio che hai mandato e mandi alle giovani generazioni: non mollare mai, metterci il cuore ma anche l’anima, amare quello che fai, anche le fatiche e i sacrifici. Ciò che vale, non solo nello sport ma in tutte le attività della vita, dallo studio al lavoro”.