
Inverno non pervenuto in Veneto: Attraverso l’elaborazione delle immagini da satellite è possibile identificare la copertura nevosa presente sul territorio montano e stimare la sua estensione areale.
E’ così che i tecnici dell’Arpav hanno rilevato come al 31 gennaio, la copertura nevosa non sia molto estesa sulle Alpi.
La mancanza di precipitazioni e il prolungato bel tempo hanno contribuito ad una generale riduzione della superficie innevata.
Nel mese di gennaio c’è stato un solo evento di precipitazione nevosa fra il 5 e il 6 gennaio.
Gli esperti dell’Arpav stimano che il deficit di neve fresca da ottobre a fine gennaio è di 70-85 cm in quota e di 40-50 cm nei fondovalle. Importante precisare che solitamente il mese di gennaio è frequentemente scarso di neve e il manto presente al suolo a fine gennaio rientra nella norma del periodo 2010-2022.
L’analisi è stata fatta grazie ad una serie di elaborazioni, frutto della collaborazione fra ARPAV – Centro Valanghe di Arabba e l’Università di Genova Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita.
Le immagini, per poter essere elaborate, devono essere effettuate quando c’è poca o assente copertura nuvolosa.
Acquisite le immagini da sensori a media risoluzione geometrica MODIS installati sulle piattaforme satellitari Terra e Aqua sono state poi eseguite le elaborazioni.
I risultati del processo di elaborazione:
Attraverso l’elaborazione delle immagini da satellite si realizzano i seguenti prodotti:
copertura nevosa sull’arco alpino: immagine in falsi colori che riproduce la neve in colore rosso;

copertura nevosa sulla regione Veneto: immagine in bianco e nero che evidenzia la presenza di neve sul territorio regionale attraverso pixel bianchi con risoluzione di 500 m);

indice di copertura nevosa SCA (Snow Cover Area) per la regione Veneto: grafico che esprime la percentuale di territorio con copertura nevosa alle diverse quote.