Stamani la visita di Mattarella a Trieste/I commenti di Fedriga e Serracchiani
Trieste, 28 mar – “Una scelta importante quella compiuta dal Capo dello Stato di venire oggi a Trieste, vista la particolare situazione di crisi internazionale: Trieste è stata sempre, soprattutto in ambito culturale e scientifico, centro europeo di incontri e di dialogo fra mondi a volte anche contrastanti tra loro”.
Lo ha detto oggi a Trieste il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, all’arrivo del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la firma della restituzione del Narodni dom alla comunità slovena.
Presente tra gli altri, assieme a Fedriga, anche l’assessore regionali alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti.
Come ha sottolineato Fedriga, il passaggio odierno, che vede l’autorevole partecipazione del Capo dello Stato, testimonia il consolidamento dei rapporti di collaborazione e di amicizia tra l’Italia e la Slovenia.
“In questo – ha aggiunto il governatore – si inserisce il superamento dei retaggi del Novecento, che per queste terre hanno significato un periodo di divisione e diffidenze a cui oggi possiamo guardare come momenti appartenenti a un’epoca passata, perché il presente ci proietta in una prospettiva in cui la pacifica convivenza e la cooperazione – ha concluso – diventano una concreta opportunità di sviluppo che abbiamo il dovere di cogliere”.
A Trieste, in occasione della visita del Capo dello Stato, c’era anche Debora Serracchiani.
“Un altro sigillo apposto sul rapporto specialissimo che lega il presidente Mattarella alle terre orientali del Paese, di cui sta valorizzando a fondo la vocazione di avanguardia d’Europa e di laboratorio di pace.
Trieste, la città italiana più vicina alla martoriata Ucraina, è oggi più che mai esempio di convivenza possibile e di progresso civile: grazie a Mattarella, da qui parte un messaggio di fiducia nelle forze positive della conoscenza e della convivenza, della democrazia e della libertà”.
Così la presidente del gruppo Pd alla Camera.
“Enorme è il ruolo svolto dal Capo dello Stato nel rafforzamento dei rapporti tra le nostre comunità e di quelli italo-sloveni – ha aggiunto la parlamentare – d’intesa con il presidente Pahor, il supporto delle istituzioni locali e il propositivo accompagnamento di quelle forze politiche che hanno creduto nel processo di pacificazione, culminato nel trasferimento del Narodni don alla comunità slovena”.