Spiagge 2021/Prenotazioni a rilento, servono certezze
“I dati oggi non sono positivi. Abbiamo già dimostrato di poterli sovvertire, ma servono risposte e tempi certi”.
Così Alberto Maschio, presidente dell’Associazione Jesolana Albergatori e coordinatore di Federalberghi Spiagge Venete, durante l’incontro che si è svolto oggi, per fare il punto delle prenotazioni per l’estate, con i dati forniti dal sistema di rilevazione HBenchmark, ora adottato da tutte le località balneari della costa e relativo all’occupazione alberghiera.
Presenti, oltre a Maschio: Silvio Scolaro, presidente di Aba-Bibione; Angelo Faloppa, presidente Confcommercio San Donà-Jesolo, in rappresentanza degli albergatori di Eraclea Mare; Giuliano Loris Brugnerotto, presidente Federalberghi Caorle; Boscolo Cegion, presidente Asa-Sottomarina, per un imprevisto, ha potuto partecipare a distanza, attraverso il webinar organizzato per l’occasione.
“L’analisi di una stagione turistica e la programmazione oggi hanno bisogno di dati: non si possono fare le valutazioni sulla base delle auto parcheggiate nei pressi dell’hotel o, come ho letto nei giorni scorsi, delle presunte telefonate ricevute.
Le indicazioni date devono essere puntuali, non più legate a sensazioni o a dinamiche ormai superate.
Detto questo, l’andamento stagionale al momento non è dei migliori.
Non sono dati positivi quelli che emergono dalla rilevazione HBenchmark e ci devono fare riflettere.
Abbiamo dimostrato già quanto siamo in grado di sovvertirli, ma abbiamo bisogno di risposte e tempi certi”.
I dati dell’occupazione alberghiera negli hotel della costa veneta.
Ad oggi il sistema di rilevazione H-Benchmark rileva una media, da metà maggio fino a metà settembre, di occupazione alberghiera del 16.2%.
Nel ponte del 2 giugno un picco del 26%.
Per quanto riguarda le categorie, la media del 15% per i 3 stelle e del 17,4% per i 4 stelle.
Occupazione acquisita per trattamenti: 39,3% per il bed & breakfast, 43,1% per la mezza pensione, 17,1% pensione completa e 0,6% per la sola camera.
Occupazione acquisita per canale di vendita: 49,3% vendita diretta; 19,6% tramite agenzie, 23,8% “altri” e 7,2% da sito web.
Nazionalità: 27,6% Germania, 24,9% Italia, 19,3% Austria, 3,1% Svizzera.
Negli ultimi 6 giorni c’è stato un calo, con diverse disdette: significa che l’incertezza del momento fa sì che non ci sia questa sicurezza che si poteva intravvedere a inizio aprile.
Per quanto riguarda il fine settimana del primo maggio, il primo in zona gialla, si registra un tasso di occupazione pari al 10%, con la quasi totale assenza del mercato estero.
Lo scorso anno, il 64% delle prenotazioni era arrivato dopo il 15 luglio.
“Questo significa – aggiunge Maschio – che mai come in questo periodo regna l’incertezza. Ma se venisse annunciato l’annullamento del coprifuoco, se ci venissero date certezze da comunicare, siamo convinti che il mercato reagirebbe prontamente.
Vanno dati agli ospiti messaggi rassicuranti.
Cosa preoccupa?
Non può esistere il concetto di vacanza unito a quello di coprifuoco.
Mi auguro che venga presto messo in discussione, dicendo che almeno da metà maggio (se non prima) sparirà.
Poi sarà fondamentali gli spostamenti dei flussi internazionali”.
Fronte assunzioni.
“Anche per questo aspetto abbiamo bisogno di risposte certe e in tempi brevi.
I nostri collaboratori sono fondamentali.
Nonostante la situazione stiamo, comunque, già assumendo; vorremmo poterlo fare con più serenità, a fronte di un futuro prossimo più sicuro e certo”.
Aperture hotel.
“La scorsa estate non hanno aperto circa il 10% degli hotel; credo che quest’anno ci sarà una apertura del cento per cento, per il semplice fatto che nessuna struttura si può permettere di tenere chiuso per due anni di seguito.
In molti stanno lavorando gettando il cuore oltre all’ostacolo”.