Sotto controllo il devastante incendio di Fortogna, ha invece ripreso vigore quello sopra Soffranco

Due roghi tra le Dolomiti bellunesi a causa della perdurante siccità, stanno tenendo sotto scacco le squadre antincendio, la viabilità e la qualità dell’aria.
Giovedì mattina la situazione era molto preoccupante nella vallata attraversata dal Piave in località Fortogna, in comune di Longarone.
I venti avevano alimentato le fiamme e il fumo aveva invaso la vallata. Si è poi incanalato verso il Fadalto e poi sospinto dalla ventilazione da nord, giù verso Vittorio Veneto e Conegliano con le PM10 che nelle prime ore del mattino sono andate alle stelle (225 microgrammi a Conegliano, 176 a Mansué).

Fortunatamente il lavoro incessante degli elicotteri ha permesso di ridurre il fronte del fuoco che aveva raggiunto la lunghezza di 4 chilometri.
E’ stato un lavoro difficile, inacessibile per le squadre a terra a causa delle pareti a picco e con il rischio di caduta sassi.
L’opera di spegnimento è stato effettuato grazie ai lanci di acqua da parte degli elicotteri che hanno operato in un’area interessata da diverse linee con cavi elettrici che per l’occasione sono stati disalimentati.
In serata è arrivata la buona notizia “l’incendio è sotto controllo”.
Domani prosegue l’opera di spegnimento degli ultimi focolai con elicotteri regionali, due Erickson della Protezione Civile, e un Canadair.
Nessun problema per la statale 51 di Alemagna mentre il traffico ferroviario tra Ponte nelle Alpi e Longarone, rimarrà sospeso almeno fino a sabato 26 marzo 2022: il servizio verrà svolto con bus sostitutivi.

Rimane invece chiusa la Strada Provinciale 251 per la Val di Zoldo.
Il fronte del secondo incendio, rispetto a questa mattina, la situazione è peggiorata.
Veneto Strade rende noto che ci vorrà almeno una settimana per riaprire la strada”.
Silvano Vernizzi direttore generale di Veneto Strade spiega le modalità per ripristinare le condizioni di sicurezza. “Purtroppo nonostante il duro lavoro dei vigili del fuoco, il fronte dell’incendio si è allargato a quasi un chilometro. Questo rende più difficile spegnere le fiamme anche perchè l’incendio è a circa 200 metri sopra il ciglio stradale.
Quindi bisogna prima spegnere completamente le fiamme, poi con i geologi fare un sopralluogo e capire se ci sono massi che potrebbero cadere. In quel caso andranno disgaggiati.
Serve più tempo insomma. Nel frattempo si sta pensando a percorsi alternativi per non isolare i cittadini residenti in zona e assicurare il transito per gli scuola bus che portano gli studenti nelle scuole.
Una volta ripristinate le condizioni di sicurezza dovranno essere installati dei “paraschegge” per almeno 600 metri di lunghezza.
Finora sono quasi 20 gli ettari di bosco andati in fumo e la siccità presente non aiuta le operazioni di spegnimento.
Va meglio sul fronte del fumo che si alza dai roghi.
Ieri mattina la cortina di fumo nero ha invaso tutta la provincia di Belluno, sconfinando fino al Trevigiano.
Poi i venti hanno cambiato la direzione e l’opera di spegnimento ha avuto il sopravvento riducendo la colonna di fumo.