Sondaggio Cisl: nelle provincie di Belluno e Treviso, 1 giovane su 6 ha cambiato lavoro nell’ultimo anno

I lavoratori e le lavoratrici chiedono un salario più alto, ma soprattutto flessibilità, possibilità di percorsi di crescita in azienda e maggior tempo libero. E se non trovano queste condizioni, cambiano lavoro.
È quanto emerge da una ricerca condotta dall’Ufficio Studi della Cisl Belluno Treviso su un campione di 2.550 lavoratori e lavoratrici delle due province – utenti del Caf – rappresentativi delle varie fasce di età e di tutte le principali categorie professionali e tipologie di contratto.
I dati emersi dalle risposte del campione, per i due terzi trevigiano e per un terzo bellunese, sono stati poi analizzati dai ricercatori Stefano Dal Pra Caputo e Francesco Peron, che assieme al segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini hanno illustrato i risultati del sondaggio.
Un lavoratore su due si dichiara “abbastanza” soddisfatto del proprio lavoro. Tra i lavoratori meno soddisfatti, quelli della sanità e dell’assistenza sociale, trasporti e magazzinaggio e agricoltura.
Alla domanda cruciale se ci sia l’intenzione di cambiare lavoro o se sia stato cambiato nell’ultimo anno, emerge che nelle due province un lavoratore su sei (15,6%) fra gli under 35 ha già cambiato lavoro.
A questo dato va aggiunto un altro 47,2% del campione di giovani che dichiara di volerlo cambiare nei prossimi 12 mesi.
A Treviso il 43,9% di chi ha risposto al questionario (tutte le fasce d’età) dice di aver cambiato lavoro nell’ultimo anno o di volerlo cambiare.
A Belluno il dato è pari al 39,3%.
L’ANALISI – “I dati emersi – sottolinea il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini – confermano una profonda trasformazione del modo con cui ci si approccia al lavoro o si sta al lavoro, e non solo da parte dei giovani che sono la componente della società che più amplifica la trasformazione in atto.