Treviso

Sgominata dai carabinieri la banda che derubò e sequestrò un autotrasportatore abbandonandolo in un bosco legato ad un albero

Sono stati individuati dai Carabinieri della Compagnia di Montebelluna i presunti autori della rapina con sequestro di persona commessa ai danni di un autotrasportatore, il 2 agosto del 2019 a Ponte Nelle Alpi.

Si tratta di 7 rumeni che abitano nelle province di Treviso, Brescia e Vicenza ai quali è stato notificato, nelle scorse ore, l’avviso di conclusione indagini della Procura della Repubblica di Belluno che ha coordinato l’attività dei militari dell’Arma montebellunese.

Per tre di loro, che la sera del 1° agosto 2019, a Volpago del Montello rubarono l’Alfa Romeo Giulietta utilizzata il giorno dopo per la rapina, è scattata l’accusa di furto aggravato in concorso: si tratta di M.F.C., classe 1985, residente in provincia di Treviso, B.F., classe 1980, senza fissa dimora e gravato da pregiudizi e M.S.F., classe 1990, dimorante nel bresciano e anche lui con trascorsi di giustizia. 

I tre stranieri, in concorso con altri quattro connazionali (S.V., classe 1977, domiciliato nel trevigiano, M.G. classe 1977 dimorante in provincia di Brescia, gravato da pregiudizi, C.L.C., classe 1992 e L.G., classe 1988, del vicentino), dovranno rispondere anche dei reati di rapina, sequestro di persona e lesioni personali ai danni di un autotrasportatore 50enne di Bassano del Grappa.

A lui, dipendente di una ditta di trasporti di Rosà, fu sottratto il furgone contenente più di 1.000 occhiali “griffati” prodotti a Longarone, per un valore complessivo di  circa 91.000 Euro.

I fatti risalgono alla serata del 2 agosto 2019 quando, intorno alle 18.00, il titolare di un pub di Pederobba si vide entrare nel locale un uomo completamente bagnato, con i polsi legati dietro la schiena con delle fascette da elettricista e una benda che ne copriva parzialmente gli occhi. 

Il malcapitato racconterà poi che mentre effettuava una consegna a Ponte Nelle Alpi, due soggetti col volto coperto da una maschera lo avevano bloccato con la forza trascinandolo nella loro macchina e sottraendogli il furgone con il relativo carico. 

Era stato poi abbandonato dai sequestratori in un bosco, legato ad un albero.

Le indagini accertavano poi che i rapinatori avevano usato tre auto: una Peugeot 206 e una Fiat 500 Abarth risultate intestate a membri della banda ed un’Alfa Romeo Giulietta dotata di un lampeggiante blu sul tettuccio, per simulare un’auto civetta della polizia: era l’auto trafugata il giorno precedente a Volpago del Montello. 

Il furgone era stato pedinato durante tutto il suo tragitto, sin dalla partenza dalla ditta di Rosà, e fino a Longarone dove l’autotrasportatore caricava gli occhiali griffati. 

Durante una sua sosta in un parcheggio di Ponte Nelle Alpi i malfattori avevano simulato un controllo da parte delle Forze dell’Ordine, bloccando il veicolo con il carico. 

La vittima veniva poi bendata, immobilizzata e condotta con l’Alfa Romeo in una zona boschiva isolata e dove i rapinatori abbandonavano il poveretto dopo avergli sottratto il telefono cellulare. 

Solo Dopo diverso tempo il sequestrato, con difficoltà, riusciva a liberarsi, raggiungere il pub e dare l’allarme. 

Sempre secondo le indagini dei Carabinieri, due della banda lavoravano proprio per la ditta vicentina di trasporti e furono dunque i veri “basisti” del colpo.

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