Sanità/Per le Rsa di Pordenone e Sacile tempo scaduto
Trieste – “I termini annunciati per la ripartenza della Rsa di Pordenone e per il ritorno alla piena funzionalità di quella di Sacile sono ormai scaduti.
Non risulta alcuna aggiudicazione del servizio, nonostante le garanzie del direttore dell’Asfo Polimeni che il servizio sarebbe ripreso entro il 15 gennaio.
Questo ennesimo rinvio e, quindi, la conseguente prolungata chiusura della struttura, non può che far crescere il livello di preoccupazione per i concreti disagi subiti dai cittadini del Friuli Occidentale che necessitano del sistema sanitario regionale”.
Una vicenda spinosa e ancora lungi dall’essere risolta, quella su cui è tornato ieri il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), commentando la situazione delle due Rsa pordenonesi.
“Ai disservizi legati all’emergenza Covid, come il centralino che non risponde e non è attivo nel fine settimana e la gente che deve pagarsi i tamponi perché l’Asfo non è in grado di seguire i casi Covid, si sommano – commenta Conficoni – anche la crisi della normale attività con i tagli agli interventi e il servizio di Guardia medica zoppicante”.
“Accanto alle responsabilità di chi governa la sanità regionale, inoltre, c’è pure quella della politica locale: se l’assessore Riccardi continua a difendere Polimeni, il sindaco di Pordenone Ciriani, pur avendo chiesto la sostituzione del direttore dell’Asfo, ora cerca di sfuggire, non facendo discutere – continua la nota del Pd – la mozione di sfiducia presentata dal Partito democratico in Consiglio comunale e ritardando la convocazione dell’assemblea dei sindaci per dare a Polimeni il tempo di aggiustare l’atto aziendale”.
“Il risultato finale – conclude Conficoni – è che, mentre il Centrodestra regionale e locale fanno melina, i cittadini pagano il prezzo dello svilimento della sanità della Destra Tagliamento”.