Sanità/A Pordenone mancano 10 oculisti. Smentito l’attacco hacker alla Sanità friulana
Se n’era occupato, giorni fa, anche il Corriere della Sera con uno speciale di Milena Gabanelli che, in una lista definita segreta degli Ospedali italiani colpiti da attacchi haker aveva inserito anche la Sanità friulana a cui sarebbero stati rubati dati dei pazienti.
A Trieste, l’argomento ha fatto capolino nel corso dell’odierno Question Time che ha caratterizzato i lavori dell’Aula.
La giunta ha rassicurato: nessuno dei centri di elaborazione dei dati sanitari dei friulani è stato mai violato.
Inoltre, una parentesi è stata aperta anche in merito ai dubbi sollevati sulla qualità dei dispositivi di protezione individuale
Covid-19 distribuiti in alcune parti del territorio regionale.
La direzione centrale Salute ha spiegato che la loro fornitura, per quanto attiene l’area giuliano-isontina, avviene rifornendosi attraverso due canali: il magazzino centralizzato dell’Azienda di coordinamento e il magazzino dell’Azienda Asugi, le cui scorte saranno portate a zero entro la fine dell’anno e i cui dispositivi distribuiti sono certificati e validati dall’Inail.
L’Azienda sanitaria Friuli Centrale si serve solo del magazzino dell’Azienda di coordinamento.
L’ospedale materno-infantile Burlo Garofolo di Trieste e il Centro oncologico Cro di Aviano si rivolgono al magazzino centralizzato, a parte poco altro materiale frutto rispettivamente di donazioni o di gare extra, ma non sono segnalati problemi.
A seguire, sono stati letti i numeri delle presenze medie quotidiane nei reparti delle Medicine, periodo 2014-19, rispetto alla dotazione dei posti letto per quanto riguarda gli ospedali Hub di Udine, Pordenone e Trieste.
Poi si è passati alla relazione annuale e ai monitoraggi trimestrali degli ultimi anni inerenti le liste di attesa che illustrano le criticità e le strategie per fronteggiarle: se l’accusa è che ancora latitano, la difesa è stata che tutti i dati sono già stati fatti pervenire alla III Commissione consiliare, competente in materia.
Una rassicurazione è arrivata sull’organizzazione dei reparti e delle funzioni a supporto dei Pronto soccorso dei presidi ospedalieri nell’emergenza.
Inoltre, i Pronto soccorso attuali non saranno trasformati in Punti di primo intervento, non c’è questo pericolo, è stato rimarcato.
Non ci sono oculisti sufficienti a coprire le esigenze non solo del Friuli Occidentale ma dell’intera regione, è stato quanto sostenuto in merito al quesito sulle criticità del reparto di oculistica dell’Azienda sanitaria Asfo, dove l’organico si è ridotto da 10 a 2 oculisti che riescono a garantire l’attività di pronto soccorso sino al primo pomeriggio.
Asfo si è mossa chiedendo, ma invano, l’arrivo di oculisti dal resto del territorio.
Al momento sono state avviate otto lettere di assunzione e altrettanti oculisti collocati nella graduatoria di un recente concorso, oltre a una selezione per direttore della struttura oculistiche, il cui espletamento è atteso per fine anno.
Sono passati 4 mesi da quando a livello nazionale si è stabilito un apposito codice (CV2123) per l’esenzione della spesa sulle prestazioni di monitoraggio per pazienti ex-Covid. Tra i consiglieri c’è chi si è chiesto come mai la Regione Fvg latiti sull’applicazione delle indicazioni ministeriali.
La risposta è stata che le operazioni propedeutiche sono state ultimate (esenzione inserita nel sistema per la compilazione della ricetta materializzata; allineamento della tabella delle prestazioni con il nomenclatore regionale), perciò sarà garantita per due anni l’esenzione ai guariti da Covid-19 a partire da luglio 2021.