Venezia

San Donà/La vicenda dell’invalida sfrattata: risponde il Comune

San Donà di Piave – Il Comune di San Donà di Piave ha diffuso quest’oggi una nota in merito alla vicenda che riguarda la Sig.ra Barbara Gasparetti e il suo cane di razza pitbull Nala. Come si ricorderà, la donna, invalida al 75%, è stata sfrattata dall’abitazione di Via Rosa Luxembourg in cui viveva. Per protesta, Gasparetti è arrivata a piazzarsi davanti al Municipio insieme al suo cane, chiedendo una sistemazione adeguata.

Dopo le polemiche apparse sulla stampa, l’amministrazione risponde oggi così.

“Nel solo anno 2021 i Servizi sociali del Comune hanno gestito 52 situazioni di grave difficoltà abitativa: per ciascuna di esse sono state trovate soluzioni di varia natura.
I Servizi Sociali del Comune – anche nel corso degli ultimi mesi – hanno incontrato più volte la Sig.ra Gasparetti, proponendole una serie di soluzioni per lei e il suo cane che la Signora ha però rifiutato.
Ciononostante, le medesime proposte rimangono tuttora valide.

Di più, anche alcune Associazioni di Volontariato si sono attivate per dare sostegno alla Signora, anch’esse proponendole ulteriori soluzioni per lei e per il suo cane, senza separarli.
Anche queste offerte sono state tutte rifiutate.

Tra le varie proposte avanzate dal Comune alla Signora, anche quella di aiutarla a sostenere la caparra nel caso un privato le avesse offerto un alloggio e la possibilità di avere un contributo sull’affitto di un piccolo appartamento.
Proposte che rimangono tuttora valide.

L’Amministrazione comunale ribadisce inoltre che le case popolari sono sempre e solo assegnate in base a una graduatoria degli aventi diritto e seguendo le normative regionali in materia.
A tal proposito, si ricorda che nel solo mese di Febbraio 2022 sono stati consegnati 13 alloggi dell’Ater e 2 di proprietà del Comune.

Su altri alloggi si effettueranno i necessari lavori di ristrutturazione, grazie a un apposito finanziamento vinto dal Comune proprio per le case ERP (Edilizia residenziale pubblica).
Lavori necessari, perché gli alloggi che sono attualmente chiusi, lo sono proprio in virtù del fatto che non sono a norma e non possono quindi essere consegnati ad alcun avente diritto che si trovi in graduatoria”.

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