Salute Mentale/All’Ulss4 l’anno scorso seguiti 2400 pazienti

Domenica 10 ottobre ricorre la giornata mondiale della Salute Mentale istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale e riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, con lo scopo di promuove la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale.
Anche all’Ulss 4 le iniziative non mancano.
Nell’intera giornata di domenica, in piazza della Repubblica a Portogruaro, e in piazza Indipendenza a San Donà di Piave, saranno attivi i gazebo dell’Ulss4 con personale della salute mentale e volontari di associazioni, come AITSAM, presenti per far conoscere i servizi e le attività svolte in questo contesto.
Inoltre, in collaborazione con le amministrazioni comunali di Portogruaro e San Donà di Piave, questo fine settimana i municipi delle due città verranno illuminati di verde, colore simbolo della salute mentale.
La già difficile vita quotidiana dei pazienti psichiatrici è ancor più difficile a causa dell’emergenza e delle misure di isolamento.
In Italia la pandemia ha peggiorato la situazione.
Secondo vari studi scientifici quasi la metà degli italiani che hanno ricevuto un trattamento ospedaliero per COVID-19 riporta almeno un sintomo riconducibile a disturbi della salute mentale, come ansia, depressione, stress post-traumatico, insonnia o altre manifestazioni assimilabili.
“Secondo dati dell’Istituto Superiore di Sanità solo poco più della metà della popolazione ricorre all’aiuto di un professionista – spiega Anna Urbani, direttore della unità di Psichiatria dell’Ulss4.
La stigmatizzazione è la prima e spesso insormontabile barriera che impedisce alle persone di ottenere aiuto, il preconcetto di considerare il disturbo mentale non una malattia come le altre”.
L’Ulss 4 opera secondo il modello di salute mentale che promuove l’assistenza territoriale proteggendo i diritti umani e la dignità delle persone con sofferenza mentale, nel rispetto della continuità terapeutica.
“Nei servizi di salute mentale dell’Ulss 4 – continua la dottoressa Urbani – nel 2020 sono stati trattati 2.400 pazienti. Varie sono le attività in cui si coinvolgono le persone con sofferenza mentale: numerosi laboratori, dalla riabilitazione cognitiva allo sviluppo delle abilità socio-relazionali, dalle attività espressive come teatro, canto, pittura, a quelle pratico-manuali, sino alla promozione del benessere fisico.
Un capitolo importante lo riveste l’inserimento della persona nel mondo lavorativo.
Chi intende conoscere meglio questa realtà, o ha bisogno di informazioni, non esiti a rivolgersi al nostro personale presente domenica nelle piazze centrali di San Donà e Portogruaro”.