Rifugi delle Dolomiti sempre più sicuri con telemedicina e videochiamate
I rifugi delle Dolomiti sono sempre più sicuri grazie alla telemedicina e al nuovo sistema informativo della centrale SUEM 118 che consente di fare le videochiamate con i pazienti.
Dopo la sperimentazione sul Faloria di questo inverno, oggi alla base HEMS di Pieve di Cadore sono stati formati all’utilizzo del sistema di telemedicina “a zainetto” i rifugisti, il personale del Soccorso Alpino e del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.
La formazione ha riguardato la gestione della chiamata con la centrale, l’utilizzo dei dispositivi.
ll kit, dato in dotazione a rifugi selezionati dal CAI, Galassi, Lavaredo, Scarpa, Mulaz, Tissi, Vandelli, Nuvolau, Venezia, è composto da una bodycam, un pulsossimetro, un misuratore della pressione arteriosa e un elettrocardiografo.
I parametri rilevati con questo sistema arrivano direttamente al sistema di Centrale SUEM, dove il personale attiva la miglior rete di soccorso possibile e centralizza il paziente nel presidio più adatto.
Alla formazione di oggi hanno partecipato molti dei rifugisti delle Dolomiti (erano presenti anche i rifugi AGRAV Aquileia, Città di Fiume, Bristot, Cavallera) in quanto, grazie al nuovo sistema informativo operativo al 118, è possibile fare una videochiamata con la Centrale Operativa con un semplice smartphone. L’operatore di centrale, infatti, in caso di necessità, può inviare a chi contatta il 118 un link con la richiesta di geolocalizzazione e la possibilità di attivare una videochiamata per vedere il paziente a procedere con un triage più preciso al fine di attivare rapidamente la rete dei soccorsi.