Treviso

Questore sospende la licenza per 15 giorni al Tava di Vittorio Veneto. Il titolare sui social “accuse prive di fondamento”

Il Questore di Treviso, Alessandra Simone, ha disposto la sospensione della licenza al locale la Tava di Vittorio Veneto, perché il luogo era diventato, nell’ultimo periodo, abituale ritrovo di soggetti gravati da numerosi precedenti per reati contro la persona, il patrimonio e in materia di spaccio, oltre che teatro di gravi episodi in cui anche gli addetti alla sicurezza, nel tentativo di sedare le risse, hanno riportato serie lesioni.

Il provvedimento è stato adottato su proposta dei Carabinieri, che nell’ultimo anno e mezzo, e cioè già a partire da novembre del 2023, sono intervenuti diverse volte per sedare risse o liti tra avventori, avvenute sia all’interno sia nelle immediate vicinanze del locale.

L’ultimo episodio, verificatosi sabato scorso, è stato decisivo, quando all’interno locale è scoppiata una violenta rissa, proseguita all’esterno, a seguito della quale più persone hanno riportato serie lesioni, con prognosi sino a 60 giorni.
Da qui, la richiesta dei Carabinieri e l’istruttoria condotta dai poliziotti della Questura.

A contestare il provvedimento è il titolare de La Taverna, (la Tava) Matteo Perin, che affida ai social il suo disappunto: “Con grande amarezza siamo costretti a comunicare che, a seguito di un episodio di violenza accaduto nella piazza adiacente il nostro locale sabato scorso, le autorità hanno deciso di imporre una chiusura forzata della Tava per 15 giorni“.

All’interno del post, il titolare ricostruisce minuziosamente l’accaduto di sabato scorso, individuando la responsabilità dell’accaduto su due “uomini italiani di Vittorio, di circa 45 anni” che hanno provocato pesantemente e con frasi offensive un gruppo di giovani.
Una volta fuori, gli stessi soggetti hanno continuato a provocare altre persone nella piazza e, di
fronte all’invito dell’ addetto alla sicurezza ad andarsene, uno di loro gli ha sferrato un pugno in pieno volto spaccandogli il naso. Ancor più grave, il figlio 20enne dell’addetto alla sicurezza, presente come cliente e non come personale del locale, intervenuto chiedendo spiegazioni e si è trovato a sua volta colpito con una testata, riportando la rottura del setto nasale. Questi 2 episodi sono stati compiuti dai 2 italiani di Vittorio Veneto.
A quel punto la situazione in piazza, è degenerata
”.
Non accettiamo di essere il capro espiatorio per situazioni che le autorità non riescono a gestire” – conclude il titolare.

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