Pulisce una stampante a scuola, 15enne si amputa un dito, riattaccato dai chirurghi. Genitori chiedono chiarezza sulla sicurezza

Stava pulendo una stampante quando all’improvviso il pollice della mano destra è rimasto incastrato, venendo schiacciato e strappato di netto.
Si tratta, purtroppo, di uno degli infortuni più frequenti a cui vanno incontro i lavoratori, ma ad acuirne la gravità è il fatto che la vittima dell’amputazione è una ragazzina di appena 15 anni, di Mira, che solo grazie ai medici di Padova oggi può sperare di recuperare buona parte della funzionalità della mano, e, ancora di più, il fatto è accaduto a scuola, all’Istituto salesiano San Marco di Chirignago.
La sua famiglia ha deciso di farsi assistere dallo Studio3A, che ha inteso rendere noto l’accaduto.
La quindicenne, che frequenta la seconda superiore del tecnico industriale con indirizzo Arti Grafiche, si trovava in laboratorio e stava pulendo, come le avevano insegnato i professori, una stampante offset bicolore.
Un’ operazione rivelatasi poi assai pericolosa, sia perché, da quanto è emerso, l’unico insegnante presente non stava supervisionando da vicino quell’attività.
Sta di fatto che il pollice destro della ragazza è stato schiacciato tra il rullo e il cilindro ha reciso il pollice: gli ispettori dello Spisal hanno posto sotto sequestro la macchina grafica.

La ragazzina prima è passata dal pronto soccorso dell’Ospedale di Mestre e poi trasferita a Padova, nel reparto di chirurgia plastica, dove il dito è stato riattaccato con una prognosi di almeno un mese.
Per fortuna l’operazione è perfettamente riuscita, la ragazzina è stata dimessa il 21 dicembre e sta seguendo la terapia post-operatoria indicata dai medici.
Al di là dell’aspetto estetico, le sono rimaste evidenti cicatrici, bisognerà ora capire quanto riuscirà a recuperare della piena funzionalità del dito.
I genitori della studentessa, si sono affidati a Studio3a-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, in primo luogo per fare piena luce sull’infortunio, sulle cause e sulle responsabilità.
La mamma e il papà per ora non si esprimono sull’accaduto e non accusano nessuno, riponendo piena fiducia nell’inchiesta che da prassi, trattandosi di lesioni personali gravi, porterà avanti la Procura di Venezia, ma ci tengono a ringraziare i medici che hanno salvato il dito alla figlia.