Venezia

Protesta delle Marinerie del Veneto: a rischio quadi 400 motopescherecci. “L’Ue riconosca la nostra specificità”

“Il combinato disposto delle due normative europee, la prima in cui si prevede un aumento delle aree di tutela marina entro il 2030 fino a raggiungere il 30% della superficie, e la seconda che prevede per queste aree il divieto di pesca a strascico ha un effetto a dir poco pesante per la nostra pesca. Sono misure non giustificate date le caratteristiche specifiche del nostro mare, caratterizzato da coste basse e fondali sabbiosi dove dunque non ci sono emergenze ambientali. Come al solito l’Europa fa le norme senza distinzioni, per questo oggi sono al fianco dei nostri pescatori chiedendo con forza alla UE di riconoscere la specificità delle nostre coste”.
Così interviene l’assessore regionale alla Pesca Cristiano Corazzari che oggi a Chioggia si è unito alla protesta delle marinerie venete e nazionali contro le nuove normative proposte dall’Unione Europea.

“Le nuove norme europee in Veneto, dove al largo oltre le tre miglia si pratica la pesca a strascico, avrebbero un impatto pesantissimo, con gravi ripercussioni sulla pesca locale della vongola di mare, conclude l’assessore.

Sindaco Marco Sarto – pescherecci Caorle

Anche il Sindaco di Caorle, Marco Sarto, ha partecipato all’iniziativa di protesta lanciata delle marinerie italiane, compresa quella di Caorle, per ribadire il “no” al Piano d’azione Ue ed ha manifestato a fianco di cooperative, imprese e lavoratori Agci Agrital. Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca.

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