Previste forti gelate e possibili danni alle colture

La fase calda di febbraio ha causato una rapida e prematura fioritura delle principali piante da frutto.
In questi giorni infatti l’arrivo di correnti fredde orientali ha riportato le temperature, soprattutto nelle ore notturne e mattutine, su valori che sfiorano gli zero gradi in pianura. Nella tabella sottostante si può osservare come la centralina Arpav di Treviso abbia registrato la temperatura notturna più bassa e quella diurna più alta tra le loclaità di pianura.

Ma la fase più acuta dell’ondata di freddo deve ancora arrivare.
Da domenica, dove non spireranno forti venti che non permetteranno la formazione delle classiche inversioni termiche, la colonnina di mercurio non scenderà su valori molto bassi, grazie all’avanzamento stagionale, ma dove il cielo si manterrà sereno, con calma di vento, saranno possibili valori minimi mattutini davvero bassi fino a -5/-7°.
Le piante nel pieno della fioritura stanno già risentendo di queste temperature molto fredde e nei prossimi giorni molto probabilmente verrà messa a repentaglio la produzione di molte di esse.
Il freddo tardivo non è mai una buona cosa ma ancor di più non lo è il caldo precoce.
Un rialzo termico è purtroppo previsto solo a partire da mercoledì 24 marzo ma i danni a quel punto saranno già fatti.