
Perde i soldi al gioco e finge rapimento: scoperto dai Carabinieri
Simulare un rapimento non è un’impresa facile.
Lo ha scoperto, a sue spese, un 39enne padre di famiglia messosi nei guai con le sue stesse mani.
Intenzionato ad acquistare un negozietto a Venezia, il 39enne, di mestiere operaio e residente in centro a Mestre, aveva salutato la famiglia annunciando di recarsi dal commercialista per portargli i 7 mila euro che servivano da caparra per l’operazione che gli doveva cambiare la vita.
All’ora di cena però non è ancora rientrato e la preoccupazione del figlio cresce a dismisura quando riceve una veloce telefonata del padre che gli annuncia di essere “prigioniero” di alcune persone, di avere poco tempo per parlare, di non contattarlo e soprattutto non chiamare i Carabinieri.
Saggiamente, il ragazzo lo contraddice e si reca a sporgere denuncia.
I Carabinieri attivano le ricerche, ma nutrono dei dubbi.
Confermati poi dalla localizzazione del telefonino dell’uomo che viene individuato a Verona, poi a Milano e quindi a Firenze.
Sempre individuato in celle molto vicine alle linee ferroviarie.
La storia del rapimento si fa sempre più debole.
Il giorno dopo, in tarda serata, forse pentito o resosi conto della sua azione, il 39enne si fa vivo con la famiglia e, tornato dalla Toscana, si presenta ai Carabinieri.
A loro cerca di far bere la storiella del rapimento, finendo invece col cedere e confessare tutto.
Buona parte del denaro l’ha persa al gioco.
Cosa sperasse di ottenere con la balla del rapimento non è chiaro: forse intendeva sparire, o solo prendere tempo.
Il suo caso è invece ora su un tavolo della Procura di Venezia dove verrà valutata la sua posizione per simulazione di reato ed eventualmente anche procurato allarme.