Legambiente anche quest’anno premia Pordenone e i suoi cittadini per le buone pratiche ambientali, collocandola nelle posizioni di vertice della classifica di sostenibilità ambientale.
I 20 parametri, che determinano la classifica delle performance ambientali dei Comuni di Ecosistema Urbano 2024 di Legambiente, sono misurati sui dati comunali di raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità relativi in modo prevalente all’anno 2023 e danno origine ad una classifica stilata in collaborazione con Ambiente Italia e il Sole24 ore.
Dopo aver conquistato il settimo posto nel 2022 e il terzo posto del 2023, Pordenone scende di una posizione sotto le città di Reggio Emilia, Trento e Parma, confermandosi al quarto posto su 106 città capoluogo, seconda nel triveneto e prima in regione.
I dati sulla sostenibilità ambientale fotografano quindi una città in salute, con politiche green ben incanalate e che ha margini di miglioramento.
Rispetto al rapporto 2023 (riferito ai dati 2022), rimangono sostanzialmente invariati i dati sulla mobilità, cresce la qualità dell’aria e migliora ulteriormente il rating sull’uso efficiente del suolo. Pordenone è stata premiata, in particolare, per la politica volta a limitare al massimo il consumo di suolo e raggiunge i vertici nazionali secondi i parametri di gestione idrica grazie ad investimenti milionari per la riqualificazione della rete del sottosuolo e alla gestione dei rifiuti, nonostante il cambio del sistema di raccolta. Incoraggianti anche le performance sull’efficientamento energetico degli edifici pubblici.
Un diverso e modificato parametro ISTAT incide sulle aree verdi imponendo di comunicare le sole aree di proprietà comunali, con alberi effettivamente censiti e monitorati e non quelli stimati; il dato di Pordenone è quindi privo di tutto l’ambito del cosiddetto parco fluviale del Noncello e del Parco del Seminario.
È quindi chiaro che città virtuose come Pordenone si vedono penalizzate rispetto ad altre che non hanno effettuato il censimento arboreo o che continuano a comunicare dati stimati.
Al di là dei freddi parametri ISTAT, il patrimonio arboreo non solo è destinato a crescere ma nel 2025 la previsione è di aumentare anche le aree verdi accessibili ai cittadini.