Paesaggi che cambiano/Mercoledì il film Promised Land di Gus Van Sant
Mercoledì 1° dicembre alle ore 21, con la proiezione del film Promised Land (USA, 2012, 103’) di Gus Van Sant, si conclude, nell’auditorium degli spazi Bomben di Treviso, la rassegna cinematografica Paesaggi che cambiano, organizzata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e curata da Simonetta Zanon. La visione sarà introdotta da Luciano Morbiato, esperto di cinema.
La storia, tratta da un racconto dello scrittore Dave Eggers, che ha anche sceneggiato il film, propone una riflessione sulle conseguenze delle azioni umane sul sistema Terra, mettendoci di fronte a una serie di domande di non facile risposta, ma che dobbiamo continuare a porci con sempre maggiore consapevolezza.
La “terra promessa” è quella di una non specificata zona agricola degli USA i cui abitanti, proprietari coltivatori in crisi, vengono contattati da una compagnia che estrae idrocarburi attraverso il fracking perché vendano i loro campi, ormai in perdita, con la promessa di realizzare guadagni altissimi. Quella che in geotecnica è la fratturazione idraulica venne usata già dal 1947 dalla Standard Oil, ma solo recentemente è stata estesa a molte aree di Stati Uniti e Canada (Alberta, in particolare) per facilitare l’estrazione di petrolio e gas dagli scisti bituminosi, sconvolgendo superfici e profondità e diffondendo nelle acque e nel suolo metalli pesanti, ritenuti responsabili dell’aumento di patologie (dai tumori alla sterilità).
Il film di Gus Van Sant, alla cui sceneggiatura ha collaborato anche l’interprete Matt Damon, è un tipico esempio di cinema dell’impegno civile, genere che Hollywood coltiva da sempre.
Racconta Luciano Morbiato: «Matt Damon avrebbe voluto dirigere, oltre che interpretare, questa storia che rinnova il tema del funzionario che arriva da lontano e irrompe in una realtà contadina che la sua azione trasformerà radicalmente (basta ricordare il film di Elia Kazan, Fango sulle stelle, presentato qualche anno fa in questa stessa rassegna). Steve Butler è un rampante impiegato della multinazionale Global Crosspower Solutions, specializzato nel convincere gli impoveriti farmer del Midwest a vendere i loro terreni, che sono ormai fonte di debiti più che di guadagni, perché la vera ricchezza non starebbe nella superficie coltivabile ma nel sottosuolo che racchiude idrocarburi, sotto forma di shale gas (gas di scisto argilloso).
Da questa situazione iniziale in cui l’esperienza e l’abilità sembrano favorire gli scambi ineguali, il film di Gus Van Sant si apre al concreto paesaggio naturale e umano di una cittadina rurale che Steve e la collega Sue affrontano, fino a dover ripensare al loro lavoro: per Steve, in particolare, si tratterà di un’esperienza decisiva perché dapprima il dubbio e infine una presa di coscienza gli faranno riconsiderare la transazione sotto una nuova luce. […] Alla fine, anche questo film di solido impianto narrativo ci lascia con una serie di interrogativi ai quali non possiamo facilmente rispondere, ma che dovremo continuare a porci: qual è il costo vero dell’energia? quello personale della bolletta e del distributore o quello dei disastri ambientali che sono collegati all’uso dei combustibili fossili? Possiamo continuare a ritenere le risorse del pianeta inesauribili? Quando prenderemo atto finalmente che i consumi di 7 miliardi di umani (in crescita costante) sono sopportabili dal pianeta solo se verranno ridotti (senza contare le sperequazioni che contrappongono chi consuma troppo e chi non dispone del minimo vitale)?».
La rassegna Paesaggi che cambiano riprenderà a febbraio 2022 con un nuovo ciclo di proiezioni.
Auditorium spazi Bomben, Fondazione Benetton, via Cornarotta 7, Treviso
Ingresso unico 5 euro.
Prevendita consigliata: Fondazione Benetton, da lun a ven ore 9–13, 14–17.
Per informazioni: T 0422 5121.
L’accesso è consentito solo con Green Pass.