Uncategorized

Oggi riapre la chiesa simbolo del Cadore: salvata con un mega progetto di ingegneria

E’ un Primo Maggio di festa a Valle di Cadore dove, dopo oltre due anni di chiusura, riapre la chiesa di San Martino.
Era il febbraio 2021 quando il sindaco Marianna Hofer, firmò un’ordinanza per “pericolo di crollo”.
La chiesa, simbolo del Cadore, seduta su quello sperone di Costa, era già stata salvata tempo indietro grazie a delle iniezioni di pali in cemento.

Ma l’autunno/inverno 2020/2021 aveva portato precipitazioni importanti, tra cui la tempesta Vaia e gli smottamenti sul versante sud presagivano una brutta fine per la chiesa.
Durante i primi giorni dell’emergenza, sembrava che la fine della chiesa fosse segnata, sarebbe finita nel dirupo del torrente Boite.
E invece, al suo capezzale si sono prodigati, amministrazione comunale, Soprintendenza, Regione e Università finché è stata trovata la roccia a cui ancorare la chiesa.

L’intervento di messa in sicurezza è stato attuato dalla ditta bellunese Tonet, è durato oltre due anni ed è stato finanziato con i fondi Vaia e l’intero recupero è stato documentato e rimarrà nei libri di testo di Ingegneria.
L’inaugurazione avverrà nel pomeriggio con la messa celebrata dal vescozo di Belluno, Renato Marangoni.

«Molte ditte hanno chiesto di poter visitare il cantiere per comprendere, da un punto di vista ingegneristico, come sono stati fatti i lavori. Da poco sono state presentate le prime pubblicazioni e, in particolare, la ditta che ha fornito i macchinari ha prodotto uno studio scientifico». Doppia soddisfazione per chi ha creduto e si è impegnato in questa opera di salvataggio che non era scontato andasse a buon fine.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button