Noventa di Piave/Black out gli rovina 11 mila euro di carne, ma al Carne Diem il risarcimento ancora non arriva (a 7 mesi di distanza)

Salta la corrente e… addio costate, ma Enel non ne vuole sapere di risarcire la macelleria che ha subito una “mazzata” da quasi quindicimila euro.
Vittima del pesante blackout il titolare di “Carne Diem”, a Noventa di Piave.
Siamo all’inizio del mese di agosto dello scorso anno.
I frigoriferi dell’esercizio vanno a manetta, con il caldo, e sono anche belli pieni perché ci troviamo in periodo di ferie, con Ferragosto dietro l’angolo, quello preferito dalla gente per fare le grigliate all’aperto.
E la voglia è tanta, con il Covid che, dopo mesi di stretta, ha allentato la morsa.
All’incirca alle 18 di domenica 2 agosto, però, durante un temporale, a causa del guasto in una cabina di distribuzione, in tutta la zona di via Roma, dove ha sede il negozio, l’erogazione di energia elettrica si blocca.
Il proprietario, peraltro, non abita in loco e quindi fa l’amara scoperta alle 7 del mattino del giorno dopo, lunedì 3 agosto, quando riapre la sua macelleria e si accorge subito che manca (ancora) la corrente.
Ormai il grosso del danno è fatto, bastano 5-6 ore di blackout, e quindi di frigoriferi fuori uso, perché la carne deperisca.
Ma si aggiunge anche la beffa perché alle 9 i tecnici di pronto intervento dell’Enel riattivano sì il servizio, ma, secondo il macellaio, per errore invertono le fasi del contatore, con il risultato che per altre tre ore buone, finché non risolvono il problema, le celle frigorifere funzionano comunque male, tenendo temperature troppo alte, e girando “al contrario” alcune attrezzature si danneggiano pure.
Risultato, il malcapitato deve gettare nei cassonetti qualcosa come 6 quintali e mezzo di carne andata irrimediabilmente rovinata, tra cui una montagna di costose costate, per un valore di circa 11mila euro, e poi dovrà spendere anche circa tre mila euro per riparare i frighi.
Insomma, una bella botta, tanto più in un momento economico non certo rose e fiori a causa della pandemia.
Per essere risarcito, dunque, il commerciante si rivolge alla società specializzata Studio3A-Valore S.p.A. che ha subito chiesto per l’appunto i danni e le coperture assicurative prima ad Enel, che se n’è lavata le mani non risultando alcun contratto di fornitura in atto tra la macelleria e il Servizio Elettrico Nazionale, e quindi ad Enel Energia, la società del gruppo che opera nel mercato libero che figura come titolare delle bollette regolarmente pagate dall’attività: per la cronaca, di 1.322 euro quella relativa al bimestre maggio-giugno 2020.
Nonostante i solleciti, tuttavia, l’esercizio commerciale, che è stato messo in ginocchio da una perdita così rilevante, sta ancora aspettando una risposta.