
E’ incredibile come improvvisamente la gente senta la mancanza dell’anticiclone africano che portava già sul finire di maggio temperature oltre i 30 gradi in pianura.
Quello che sembrava un fattore causato dai cambiamenti climatici, diventa quasi una normalità. Un mese di maggio che ha restituito le piogge e simile a qualche decennio fa, ma a cui non siamo più abituati a causa di una sempre più sfrenata voglia di abbronzatura.
Continua infatti la forte instabilità temporalesca che tra pomeriggio e sera interessa specialmente le aree montuose ma che spesso si spinge sino in Pianura Padana e lungo le coste.
Anche giugno non vedrà un cambio di rotta, con questo canale di aria fredda in quota che si è creato sotto la pancia dell’anticiclone che rinnova costantemente condizioni di marcata instabilità.
I temporali in queste condizioni di assenza di ventilazione in quota, risultano spesso stazionari e sono in grado di scaricare al suolo grosse quantità di pioggia e grandine.
Nei prossimi giorni, a partire da venerdì 2 giugno, questa instabilità è destinata ad intensificarsi a causa della rotazione delle correnti da nord ovest, i temporali prediligeranno il versante Adriatico e il nord est.