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Libri/Nessuna pietà, la nuova fatica di Argyros Singh è un romanzo post apocalittico

Dopo un libro di poesie e un saggio storico, stavolta Argyros Singh ha consegnato alle stampe un romanzo.

Ne parliamo perché “Nessuna pietà” ci è piaciuto e perché dietro lo pseudonimo scelto si nasconde un prolifico, giovane autore pordenonese: Andrea Pighin. 

Laureato in Storia dell’arte e conservazione dei beni storico-artistici, ha già pubblicato un prosimetro dal titolo Miele e chimere. Poesie e Meditazioni (2018) e un saggio storico: La Regola templare. Un’analisi nel segno della tradizione monastica (2019). 

Come buona parte dei giovani della sua generazione, usa anche la Rete, per ampliare il suo già discretamente folto pubblico: attraverso un blog, La Voce d’Argento (www.voceargento.blogspot.it), in cui tratta soprattutto di arte e di filosofia, e i vari social, tra cui Instagram @argyrosingh, dove parla di letteratura, arte e musica. 

Contaminazioni in fondo presenti anche nel suo libro. D’ambientazione post apocalittica, particolare che un po’ tradisce la sensazione diffusa tra i più giovani che il mondo (almeno quello che conosciamo) vada verso un’autodistruzione che con un po’ di buona volontà potremmo evitare, la trama racconta le vicende di quattro persone i cui destini sembrano molto lontani l’uno dall’altro. 

Lo sfondo è un mondo sull’orlo del terzo conflitto mondiale, in un continuo intreccio tra la situazione internazionale e le vite dei quattro.
Judith è una ragazza abbastanza comune, diremmo in continua fuga da se stessa, ma fase solo alla ricerca di un significato esistenziale in cui identificarsi. 

Dalla ordinary people anche Brad, molto paziente e timoroso di affrontare le sfide della vita.  Denise, invece, è una donna dal carattere forte e deciso, a capo di un gruppo di ribelli ai dogmi della società in cui vivono, tanto che il suo obiettivo è quello di distruggerla dall’interno.
Il professor Graham, infine, rappresenta la mente razionale – forse fin troppo razionale. 

Il libro è suddiviso in tre parti: nella prima vengono introdotti i personaggi, con un cuore costituito dai diversi problemi affrontati: dal bullismo alla depressione, dalla violenza alla pedofilia, fino ai temi ambientali.
La seconda parte è invece incentrata sugli sviluppi della situazione internazionale, che a poco a poco coinvolge in modo diretto i protagonisti. La terza, infine, rappresenta la vera e propria resa dei conti. 

L’obiettivo centrale di Nessuna pietà è mettere in discussione la società dei consumi, l’ipocrisia sottesa a molti atteggiamenti del mondo occidentale (e non solo), la malvagità umana in rapporto all’istinto di sopravvivenza e alla speranza di una nuova civiltà fondata sulla pace e sulla cooperazione tra gli esseri umani. 

La diversità di punti di vista che vi si trovano evita che l’autore appaia come deciso ad imporre un’idea, un’unica visione: al contrario, starà al lettore scegliere. 

Su Argyros Singh punta la casa editrice Spring Edizioni e lo si trova acquistabile all’abbordabile prezzo di 14 euro anche in Rete (Amazon).  

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