
Le piogge diffuse e la neve di maggio aumentano le scorte idriche in Veneto. Da ottobre caduti 10 m a Ra Valles (Tofana)
In maggio le precipitazioni in Veneto superano la media del periodo 1994- 2020 di un 48%; se si considerano gli otto mesi dall’inizio dell’anno idrologico, 1° ottobre, gli apporti del periodo sono ancora superiori alla media, +19%.
In media a maggio sono caduti sul Veneto 170 mm di pioggia; la media del periodo 1994- 2020 è di 115 mm (mediana 91 mm).
Le maggiori precipitazioni sono state registrate dalle stazioni di Bosco del Cansiglio (Tambre d’Alpago BL) con 362 mm, Monte Grappa loc. Valpore (Seren del Grappa BL) con 337 mm, Col Indes (Tambre d’Alpago BL) con 331 mm e Follina (TV) con 326 mm.
Le precipitazioni più scarse sono state rilevate sulla pianura meridionale.
Nella seconda metà di maggio ci sono state piogge significative nei seguenti giorni: -16 e 17: precipitazioni su tutto il territorio regionale, anche copiose sul Trevigiano.
Apporti mediamente compresi fra 5 e 30 mm sulla pianura centro settentrionale ed in montagna, e fra 1 e 5 mm sulla pianura meridionale. Valore massimo di 51 mm a Gorgo al Monticano (TV);
–18 e 19 maggio: ancora piogge su quasi tutta la regione, anche copiose sul Trevigiano. Apporti mediamente compresi fra 5 e 35 mm ad eccezione del basso Veronese, dove sono stati scarsi e localmente assenti.
Valore massimo di 61 mm a Maser (TV);
–22 e 23 maggio: piogge significative solo sulle zone montane e pedemontane delle provincie di Vicenza, Treviso e Belluno, con apporti in genere compresi fra 5 e 20 mm e valore massimo di 34 mm a Longarone (BL).
–24 e 25 maggio: precipitazioni copiose su tutta la regione, con apporti generalmente compresi fra 20 e 55 mm e valore massimo di 63 mm a Padova;
-27: piogge significative sulle zone del Bellunese, Trevigiano ed alto Vicentino, con apporti compresi in media fra 5 e 20 mm e valore massimo di 38 mm a Longarone (BL).
-29: modeste precipitazioni sparse, a prevalente carattere di rovescio, con apporti significativi (maggiori di 5 mm) solo sulle Prealpi vicentine e bellunesi. Valore massimo di 8 mm sul Cansiglio (BL).
A livello di bacino idrografico (solo parte veneta), rispetto alla media 1994-2020, si riscontrano ovunque condizioni di surplus pluviometrico con scarti tra +16% (Fissero-Tartaro-Canal Bianco) e +96% (Livenza).
Negli otto mesi dall’inizio dell’anno idrologico (1° ottobre) sono caduti sul Veneto mediamente 862 mm di precipitazione; la media del periodo 1994-2020 è di 727 mm (mediana 684 mm).
Gli apporti del periodo sono ancora superiori alla media (+19%, +135 mm) e sono stimabili in 15.875 milioni di m3 d’acqua.
Riserve nivali
Sulle Dolomiti il mese di maggio è stato il terzo più freddo dal 1990 (-2.4°C) dopo il 1991 e il 2019. Eccetto le giornate del 9 e 10 maggio, molto calde, le altre sono state prevalentemente sotto la norma, con il giorno più freddo il 3. Il periodo aprile-maggio è stato anche il più freddo almeno dal 1990, preceduto solo dal 1991.
Diverse le giornate con brutto tempo e con nevicate in alta quota: oltre i 2700 m, lo spessore della neve al suolo è aumentato fino alle terza decade del mese, mentre al di sotto dei 2500 m, la fusione è stata importante, anche lungo i versanti in ombra.
Complessivamente nel mese sono caduti oltre 110-150 cm di neve fresca oltre i 2600 m di quota e 45-65 cm a 2200 m dove è stata misurata la neve fresca per ben 10 mattine (2, 6, 8, 12, 15, 17, 19, 22, 25 e 26).
Complessivamente, nella stagione ottobre-maggio sono caduti oltre 10 m di neve fresca a 2600 m di quota (Ra Vales), 700-780 cm a 2200 m, 550 cm a 1600 m (Arabba), 400-450 cm nei fondovalle a 1200 m di quota (Falcade, Cortina ecc.) e 170-220 cm a 700-850 m di quota.
Rispetto alla media 1991-2020, il cumulo stagionale di neve fresca è stato maggiore: 150-220 m oltre i 1200 m di quota, un po’ meno in alta quota (120 cm), con le nevicate più intense avvenute nei mesi di dicembre e gennaio che da sole hanno rappresentato il 75-95% del cumulo stagionale.
In generale, come cumulo di neve fresca, è il 5° inverno dal 1990, dopo gli inverni del 2014, 2009, 2013 e 2004 nell’ordine.
Il 31 maggio la superficie innevata è ancora continua per oltre il 50% dei pendii (in genere tutti quelli in ombra) oltre i 1750-1850 m di quota.
Le riserve idriche (SWE) nel manto nevoso del bacino del f. Piave (relativamente ai sottobacini di interesse per il sistema idroelettrico) sono ancora significative e stimabili in circa 170-190 Mm3 (SWE 125-140 mm), circa il doppio della media storica, volume inferiore solo al 2014 e analogo al 2019 (poco superiore al 2013 e 2004).