Venezia

Le imprese artigiane del portogruarese: un 2021 in chiaroscuro

Il 2021 è stato caratterizzato da un ritrovato slancio delle attività imprenditoriali in gran parte d’Italia.
Ciò emerge dall’analisi statistica realizzata da Unioncamere e Infocamere che ha registrato un aumento del 14% rispetto al 2020 delle nuove imprese iscritte al Registro delle Camere di Commercio, che a fine dicembre 2021 si attestano a 332.596.

Questa leggera ripresa, tuttavia, non coincide con un pieno recupero dei dati pre-pandemia, mantenendo una differenza di circa 20.000 nuove aperture in meno rispetto al 2019 e di circa 50.000 in meno rispetto alla media del decennio pre-Covid.
Dai registri camerali, inoltre, si evince che, tra gennaio e dicembre, sono circa 246.000 le cessazioni di attività rilevate, il valore più basso negli ultimi quindici anni, persino più contenuto di quello registrato nel 2020.

Il saldo annuale delle imprese è dunque positivo, pari a +86.587 unità.
Il NordEst risulta essere la zona della penisola in cui si attesta il minor incremento del numero delle imprese (oltre 9.000 unità), con Veneto ed Emilia Romagna in testa con i saldi più elevati (+3.821 in Veneto e + 3.414 in Emilia Romagna).

Il trend regionale di lieve ripresa rispecchia il quadro delineato per il settore dell’artigianato sia a livello provinciale che locale.
Stando ai dati rilevati da Infocamere ed elaborati da Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia e Confartigianato-Imprese Veneto Orientale, le imprese artigiane attive nella provincia di Venezia sono aumentate dello 0,15% in più, corrispondente a 27 unità, raggiungendo quota 18.435, ovvero il 27,29% della totalità delle aziende del territorio metropolitano (67.530).

Nel Portogruarese, si raggiunge quasi l’1% (0,94%) in più di attività attive rispetto al 2020 e i Comuni che hanno registrato una variazione percentuale positiva sono Gruaro (+7,79%), Concordia Sagittaria (+6,85%), Annone Veneto (+3,88%), Cinto Caomaggiore (+3,41%), Pramaggiore (+2,36%), San Stino di Livenza (+0,62%) e San Michele al Tagliamento (+,52%).

In senso inverso, invece, con una variazione percentuale negativa, si trovano Teglio Veneto (-2,08%), Fossalta di Portogruaro (-1,96%) e Portogruaro (-1,38%), che registrano un continuo calo dal 2017 (rispettivamente del 14,55%, del 11,24% e del 3,47%), e Caorle (-1,01%).

«La maggior parte dei Comuni del Portogruarese hanno chiuso il 2021 con un saldo positivo delle imprese artigiane attive, testimoniando una ripresa importante nei confronti del periodo pandemico – commenta Siro Martin, presidente di Confartigianato-Imprese Veneto Orientale, ma il nostro settore deve ancora affrontare delle difficoltà, ora appesantite anche dalla tragica guerra che coinvolge Ucraina e Russia, che aggrava ulteriormente la situazione legata agli aumenti indiscriminati delle materie prime, più volte denunciata al Governo dalla nostra Associazione, e dei costi del carburante che, al netto dei recenti interventi dello Stato per mitigare il prezzo alla pompa, sono ancora troppo elevati e rischiano di mettere in difficoltà interi comparti, in particolare il trasporto merci.

Se il quadro attuale non dovesse migliorare, si rischia che questo segnale di ripresa evapori.
Vi è sempre più la necessità di tornare ad affermare il ruolo dell’artigianato e delle piccole e medie imprese, anche per riuscire a reperire nuova manodopera specializzata, carente in modo trasversale in tutti gli ambiti lavorativi».

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