Pordenone

La vicenda di Lara Lugli, ex giocatrice Volley Pordenone: insopportabile discriminare atlete per maternità

Un caso incredibile sta sconvolgendo il mondo del volley e dello sport italiano in generale.

Lara Lugli, ex giocatrice del Volley Pordenone, ora ribattezzato Maniago Pordenone, si è visto negato un pagamento di mille euro perché è rimasta incinta senza aver comunicato in anticipo l’intenzione della sua maternità al club.
La giocatrice chiedeva il pagamento dell’ultima mensilità prima dell’interruzione del contratto, ma è stata anche citata per danni dal Pordenone perché avrebbe violato il contratto firmato nella stagione 2018-19.

La vicenda è stata sera nota dalla stessa pallavolista con un post su Facebook.
Il fatto, il giorno dopo la Festa della Donna, è subito rimbalzato sulla stampa nazionale.

Tra le tante, a prendere le difese dell’atleta, la senatrice Tatjana Rojc (Pd).
“Sarà mio dovere presentare un’interrogazione al presidente del Consiglio dei Ministri sull’assurda vicenda della maternità punita di un’atleta, una donna che ha avuto il merito di scoperchiare una realtà consolidata e insopportabilmente arcaica. Se proprio nel mondo dello sport accade che si possa esser citate per danni in quanto incinte, non meravigliamoci delle discriminazioni e vessazioni che le donne subiscono in tutti gli ambiti. Le ragioni economiche non possono continuare a essere messe davanti al diritto basilare di diventare madri senza essere penalizzate.

Emerge con forza la mancanza di una legislazione che di fatto esclude le donne dal professionismo sportivo e quindi dalle tutele, si conferma la persistenza di un modo di pensare che non vuole diventare passato”.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button