Venezia

La rabbia e l’appello dei genitori di Giordano Sanginiti: basta morti sulla nuova strada del Santo

“E’ come se fosse stato un omicidio”. Parole forti, dettate dalla disperazione, quelle di Antonio ed Elena, i genitori di Giordano Sanginiti, il 21enne di Mirano, studente di Medicina all’Università di Padova, grande appassionato di montagna e della “sua” Forni di Sopra (Ud), che ha perso la vita sabato 4 febbraio 2023 lungo la Regionale 308, mentre percorreva il cavalcavia in prossimità dell’uscita per Bragni-Bagnoli, al confine tra i comuni di Cadoneghe e di Campodarsego, nel Padovano, dopo aver perso il controllo della sua moto Guzzi a causa di una buca.

La mamma e il papà del ragazzo quel pezzo di strada l’hanno fatto e rifatto diverse volte in macchina, “ed è inconcepibile – spiegano – che un tratto (quello sotto il territorio comunale di Cadoneghe, ndr) sia pressoché perfetto e poi, all’improvviso, quello successivo (sotto Capodarsego, ndr) diventi un campo minato, pieno di buche e dissesti: nel video che hanno girato, all’altezza del punto incriminato, si nota proprio un sobbalzo dell’auto. Con l’ulteriore beffa di quel cartello che segnala la curva pericolosa e di fare attenzione alle buche installato proprio dove Giordano è caduto, “con preavviso pari a zero”.

“E’ ora di dire basta, nostro figlio deve essere stato l’ultima persona a morire così su quella strada – proseguono i due genitori ricordando le tante, troppe croci di cui è purtroppo “costellata” la nuova strada del Santo e puntando il dito sull’Ente gestore.

Antonio Sanginiti ed Elena Pasco chiederanno conto penalmente a Veneto Strade e alla Regione di questa fatale carenza di manutenzione.

Per essere supportati in questa battaglia i due genitori, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e all’avv. Davide Ferraretto, del Foro di Padova, e attendono fiduciosi sviluppi nell’inchiesta, nel procedimento penale, al momento contro ignoti, aperto dal Pubblico Ministero dalla Procura patavina dott. Andrea Girlando: Studio3A ha già indicato un proprio consulente tecnico per analizzare la dinamica e soprattutto il luogo del sinistro.

Il magistrato ha invece già dato il nulla osta alla sepoltura.
I funerali non sono stati ancora fissati: si terranno in forma laica ma la famiglia sta cercando una sede consona che possa contenere le numerose persone che vorranno dare l’ultimo saluto al giovane.

Articoli correlati

Back to top button