La pioggia e la neve di fine marzo e inizio aprile non ha spento la “sete” del Veneto

Dopo oltre un mese senza precipitazioni e una stagione invernale tra le più secche degli ultimi tre decenni, in questi ultimi giorni, tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile, si è avuto un cambio di circolazione che ha finalmente portato delle piogge diffuse sulla regione, un calo delle temperature e il ritorno della neve in montagna.
Gli apporti complessivi rilevati in questi giorni hanno ovviamente solo in parte attenuato il forte deficit di precipitazione accumulato nel corso degli ultimi mesi
Le piogge
Negli ultimi cinque giorni, tra mercoledì 30 marzo e domenica 3 aprile, si sono susseguiti alcuni passaggi perturbati associati ad un’ampia circolazione ciclonica sul nord Europa, che hanno favorito il ritorno di giornate caratterizzate da tempo variabile, a tratti anche instabile o perturbato in particolare venerdì 2, per l’arrivo di masse d’aria più fredde, di origine polare-artica. Complessivamente, nei cinque giorni tra mercoledì 30 marzo e domenica 3 aprile, sul Veneto sono caduti:
- tra i 10 e i 35 mm su gran parte della pianura, con le punte massime registrate sui settori sud- orientali (tra Rodigino e Basso Veneziano) e nord-orientali (tra Trevigiano e Veneziano centro-orientale);
- tra i 30 e i 50 mm sulla maggior parte delle zone montane e pedemontane, fino a massimi di 50-65 mm circa in alcune aree delle Prealpi vicentine (Recoarese-Alto Astico) e del Basso Bellunese.

Le precipitazioni si sono in realtà concentrate quasi interamente nelle tre giornate comprese tra giovedì 31 e sabato 2 aprile, con i quantitativi più consistenti e diffusi registrati giovedì 31 e venerdì 1.
I temporali e la neve
Nel pomeriggio/sera di venerdì i fenomeni hanno assunto anche carattere di rovescio e temporale, a causa dell’entrata di aria particolarmente fredda in quota. I temporali più significativi si sono osservati nel primissimo pomeriggio tra Padovano e Veneziano, localmente anche con della grandine, mentre verso sera nuovi temporali anche abbastanza diffusi e ancora accompagnati da grandine hanno interessato soprattutto la pianura sud-occidentale, spostandosi poi verso nord-est. Anche la neve ha fatto la sua ricomparsa in montagna, generalmente oltre i 1000m di quota ma a tratti anche più in basso specie sabato 2 mattina, con apporti complessivi anche oltre i 30-40 cm sopra i 1500 m.

Le piogge negli ultimi mesi
Gli apporti complessivi rilevati tra il 30 marzo e il 3 aprile hanno ovviamente solo in parte attenuato il forte deficit di precipitazione accumulato nel corso degli ultimi mesi.
In particolare se consideriamo il solo mese di marzo, le precipitazioni totali, concentrate tra l’altro nell’ultimo giorno del mese, sono risultate mediamente inferiori ai 15 mm circa sull’intero territorio regionale, contro una media normale che dovrebbe attestarsi intorno ai 70mm.
Se si considerano anche i mesi precedenti il semestre ottobre-marzo risulta il terzo più secco degli ultimi tre decenni (dopo il 2001-2002 e il 2011-2012), mentre se si analizza il periodo di 7 mesi da settembre a marzo, le precipitazioni di quest’anno sono pressoché pari alle precipitazioni minime della serie, registrate tra settembre 2001 e marzo 2002.
Per una più completa valutazione dello stato delle risorse idriche in Veneto, si rimanda al rapporto sulla risorsa idrica in Veneto, che verrà pubblicato a breve sul sito ARPAV.
Le previsioni per i prossimi giorni
Nei prossimi giorni, almeno fino a venerdì 8, l’allontanamento verso sud-est della circolazione ciclonica fredda responsabile del maltempo dei giorni scorsi favorirà un certo aumento della pressione e il ritorno di condizioni di tempo a tratti stabile e soleggiato e a tratti variabile, senza precipitazioni degne di nota e con temperature in graduale ripresa fino a valori più consoni al periodo.