Maxi operazione antifrode della Guardia di Finanza di Padova che stamani, su disposizione della Procura patavina, ha messo in campo oltre militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e di altri Reparti delle Fiamme Gialle per eseguire 20 perquisizioni nelle province di Padova, Milano, Lodi, Verona, Roma, Terni, Napoli e Caserta, oltre a 4 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone considerate a capo di una associazione per delinquere dedita alle frodi fiscali nella commercializzazione di
carburante per autotrazione.
Nel mirino delle Fiamme Gialle sono finiti due imprenditori padovani operanti nel veronese e due soggetti attivi nell’hinterland di Napoli, oltre ad altri 12 soggetti a vario titolo coinvolti nella frode.
Attraverso la gestione di 13 imprese “filtro” e “cartiere” sparse in vari stati dell’Unione Europea e in Italia, formalmente intestate a “prestanome”, in 3 anni l’organizzazione avrebbe venduto, a circa un centinaio di clienti nazionali (tra depositi commerciali e distributori), 410 milioni di litri di carburante senza pagarci l’IVA.
Frode per la quale il G.I.P. del Tribunale di Padova ha emesso anche un provvedimento di sequestro di beni mobili e immobili per quasi 95 milioni e mezzo di euro, mentre il giro d’affari complessivo ammonterebbe a qualcosa come 430 milioni di euro.
Secondo le indagini, il carburante proveniva dalla Slovenia e veniva poi venduto, tramite numerosi passaggi cartolari di fatture soggettivamente inesistenti, a centinaia di clienti (depositi commerciali e pompe di benzina) ubicati principalmente in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio,
Abruzzo e Campania.
Sempre dalla mattina sono in corso le operazioni di sequestro preventivo di decine di autobotti cariche di carburante e di un deposito di prodotti petroliferi in provincia di Verona, oltre a immobili e disponibilità su rapporti bancari fino alla concorrenza di 95 milioni di euro.