La difficoltà di trovare addetti nel settore turistico/Gli albergatori jesolani in un progetto triennale europeo che punta sul gioco
Fornire risposte concrete per affrontare la crisi occupazionale nel settore dell’ospitalità che sta interessando molti Paesi europei.
E’ l’obiettivo che intende perseguire il progetto europeo “Pathway to Hospitality”, presentato sul Bando Erasmus Plus e che vede come capofila la Francia e, come Paesi partner coinvolti, l’Italia, la Polonia, l’Ungheria e l’Estonia.
A rappresentare il nostro Paese c’è l’Associazione Jesolana Albergatori.
“Da tempo andiamo sostenendo – spiega il presidente Aja, Alberto Maschio – che la crisi occupazionale nel nostro settore non interessa solo la nostra costa o regione, ma tutto il Paese e, in generale, tutte le realtà europee che vivono di turismo.
Così come riteniamo che le cause non debbano essere ricercate in un solo ambito, ma che si debba fare una analisi approfondita a 360° per individuarne le soluzioni.
Per questo abbiamo deciso di aderire a questo bando, che ci vede, con orgoglio, rappresentare l’Italia”.
Il progetto è stato avviato ufficialmente nei giorni scorsi.
“Avrà una durata triennale, durante la quale – spiega il consigliere Aja, Giovanni Fregonese, incaricato a seguirne i lavori – i partner si impegneranno a trovare congiuntamente soluzioni per rendere più attrattive le professionalità legate al settore turistico, profondamente colpito durante la pandemia.
Un team di “Hospitality Messengers” verrà costituito in ciascun Paese e avrà il compito di sperimentare gli strumenti innovativi realizzati dal progetto.
Tre gli strumenti principali individuati per raggiungere l’obiettivo prefissato.
Il primo: un gioco interattivo virtuale che verrà presentato ai giovani in età scolare e sperimentato, poi, in ogni Paese a livello di scuola superiore.
Il gioco consiste in un viaggio virtuale all’interno di tutti i reparti di un hotel, dove si incontrano tutte le professionalità all’interno dello stesso, e dove, rispondendo a degli Items diversi, si viene condotti a riflettere sugli aspetti positivi ed interessanti delle professioni stesse, motivando quindi i giovani che lo stanno facendo.
Il secondo: un gioco di ruolo denominato “Professioni sotto accusa”, sempre da sperimentare con una fascia giovane della popolazione (14/19 anni).
Si tratta di un gioco di ruolo in cui i giovani coinvolti sono in un processo dove hanno il ruolo di avvocato difensore delle professioni legate al settore turistico e devono vincere il processo, potendo invitare testimoni o raccogliendo prove, come in un vero procedimento giudiziario.
Il terzo strumento, infine, è il formare la nuova figura professionale del Messaggero dell’Ospitalità, dotato di strumenti per motivare i giovani ad intraprendere una Professione in ambito turistico.
Infine sono previsti degli Eventi Multiplier di Divulgazione e Disseminazione del Progetto rivolti a vari enti istituzionali coinvolti, che verranno sperimentati in tutti e cinque i Paesi partners europei.
I benefici attesi sono molteplici, ovviamente legati in primis all’aumentare l’attrattività delle professioni legate al settore turistico, ma non solo.
“Ci si attende anche di stimolare un coinvolgimento più attivo della fascia più giovane della popolazione, resa ancora più isolata dalla pandemia”, continua Fregonese. “La maggior parte dei giovani di oggi ha perso interesse per le relazioni interpersonali, ma tendono a costruire relazioni virtuali, perdendo, purtroppo, la capacità di stare insieme a livello fisico. Si sta, quindi, assistendo ad un impoverimento delle loro capacità relazionali, a favore di un progressivo isolamento”.
“Un altro beneficio – conclude il presidente Maschio – è aiutare a rilanciare la professionalità di uno dei settori che nel nostro Paese – ma anche in tutti e cinque i Paesi europei – è legato alla bellezza del Paese stesso ed alla valorizzazione dei propri patrimoni artistici, culturali e naturali”.