Venezia

Jesolo/Due richieste di danni al Comune di Jesolo da altrettante donne inciampate su marciapiedi dissestati

Jesolo “amara” lo scorso agosto per due donne, di cui una turista, rimaste vittima di altrettante, rovinose cadute fotocopia causate dal cattivo stato dei marciapiedi.
In tgempi diversi, entrambe le malcapitate si sono rivolte a Studio3A che ha già chiesto le coperture assicurative e i danni al Comune jesolano.

La prima brutta avventura, il 23 agosto alle 18, è toccata ad una pensionata 70enne di Camposapiero, in provincia di Padova, che stava trascorrendo nella città balneare un periodo di vacanza.
La villeggiante stava camminando su una laterale del lungo mare, nei pressi di piazza Milano, quando è scivolata sulle insidiose mattonelle del marciapiede dissestato, rovinando a terra con esiti disastrosi: trasportata in ambulanza al nosocomio di San Donà di Piave, la sua prognosi è pesante: trauma cranico, frattura del polso sinistro più quella del setto nasale.
Il suo soggiorno al mare in pratica è finito in un letto di ospedale.

Ma pochi giorni prima, il 12 agosto, alle 7.30 del mattino, la stessa sorte era toccata anche a una 55enne della zona che stava percorrendo a piedi viale Oriente e che a sua volta è inciampata sul marciapiede (un altro, diverso dal primo) reso di fatto una “montagna russa” dall’azione devastante delle radici dei pini marittimi sull’asfalto.
La signora è caduta malamente e si è dovuta far accompagnare anche lei all’ospedale di San Donà, dove le hanno riscontrato la frattura del polso sinistro, con tutto ciò che ne consegue: si è dovuta anche sottoporre ad un intervento chirurgico di riduzione e sintesi, con l’inserimento di placca e viti.
Si è appena tolta il gesso e ora dovrà iniziare la fisioterapia: una bella “botta”.

dei loro casi, dicevamo, si sta occupando lo Studio3A-Valore S.p.A., secondo cui vi è una chiara responsabilità per cose in custodia da parte dell’Amministrazione comunale jesolana e tra l’altro non certo un bel biglietto da visita per una delle città turistiche più note in Italia.
Le richieste danni sono già partite, con l’auspicio che il Comune e la sua compagnia di assicurazione, di fronte alla documentazione medica, alle testimonianze di astanti e passanti, e alle foto inequivocabili dei marciapiedi “killer”, si assumano le proprie responsabilità, riconoscendo quanto meno un congruo risarcimento ai due pedoni per le lesioni fisiche e morali subite.

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