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Inverno 2023-24 in Veneto: il secondo più caldo dell’ultimo trentennio

Anche quest’anno, come nei quattro precedenti, l’inverno sul Veneto ha registrato temperature quasi sempre sopra la norma, con un valore medio complessivo molto prossimo al record della stagione invernale 2013-14.

Anche sul fronte delle precipitazioni, seppur con anomalie meno pronunciate rispetto alle temperature, i valori totali risultano mediamente superiori alla media di riferimento, in particolare sulle zone centro-settentrionali della regione.

Le frequenti anomalie termiche positive registrate nel corso della stagione sono rese ancor più evidenti dall’esiguo numero di giornate di gelo, giornate con temperature minime sottozero, che registrano un significativo calo pari a -17 giorni.

Gli accumuli di neve in quota, a causa di frequenti limiti delle nevicate relativamente alti, sono rimasti invece intorno alla media sulle Dolomiti mentre sulle zone prealpine sono stati significativamente inferiori, specie sotto i 1600 m di quota.

Ecco nel dettaglio l’andamento registrato nei tre mesi:
Dicembre: a parte una prima decade caratterizzata da condizioni di variabilità con alcuni passaggi
perturbati di stampo invernale e temperature mediamente un po’ inferiori alla norma che hanno
portato nevicate in montagna a tratti anche a quote basse, la progressiva espansione sul Mediterraneo
di un campo di alta pressione di origine nord-africana ha riportato sulla regione condizioni di tempo in
prevalenza stabile e anormalmente caldo soprattutto in quota;

Gennaio: la regione è stata ai margini tra un’area depressionaria fredda centrata sul nord Europa e
un’ampia zona anticiclonica più mite di origine mediterranea; pertanto, il tempo in Veneto è stato
stabile a tratti anche variabile in quanto lambito da ondulazioni cicloniche che hanno prodotto, tuttavia,
degli effetti più significativi sulle zone centro-settentrionali della regione con alcuni episodi perturbati
ma che sono risultati di stampo quasi più autunnale che invernale per le temperature rimaste pressoché
sempre oltre la norma del periodo;

Febbraio: è iniziato con una fase di tempo stabile caratterizzata da temperature ancora sopra la norma a
causa della persistenza di un campo di alta pressione sul Mediterraneo con masse d’aria di matrice nordafricana; in seguito, dopo un primo episodio perturbato transitato tra il 9 e l’11, l’ingresso di correnti
occidentali in quota con masse d’arie relativamente miti, ha riportato sulla regione condizioni di
variabilità con frequenti passaggi di perturbazioni anche intense e a carattere sciroccale, specie a fine
mese.

I dati di temperatura e precipitazione registrati in Veneto
Il risultato dell’andamento meteo-climatico della stagione invernale 2023/24 in Veneto, in termini di
temperatura media e precipitazione complessiva, è sintetizzato nel seguente grafico elaborato su dati
Arpav, che colloca l’inverno appena trascorso come il secondo più caldo in assoluto dell’ultimo trentennio, di pochissimo sotto il record del 2013/14 risultato anche nettamente il più piovoso.
In termini di precipitazioni complessive stagionali l’inverno di quest’anno si colloca invece al 5° posto tra le stagioni invernali più piovose dopo il 2013/14, 2008/09, 2020/21 e 2009/10.

Analizzando la distribuzione sul territorio regionale della temperatura media stagionale e confrontandola
con la media trentennale (periodo 1991-2020) emerge una forte anomalia positiva su tutta la regione, in
media +2.3°C rispetto alla norma. Gli scarti maggiori si sono registrati sulle zone montane e pedemontane e in particolare in quota, dove si sono superati anche i +3°C di differenza rispetto alla media trentennale.
Sulle zone pianeggianti e in alcuni fondovalle invece l’anomalia termica è risultata meno significativa.

Sul fronte delle precipitazioni anche i totali stagionali risultano mediamente superiori alla norma,
raggiungendo un +67% a livello regionale. Analizzando la loro distribuzione sulla regione si evidenziano i
surplus maggiori sulle zone centro-settentrionali, in media tra +60% e 100% rispetto alla media trentennale, fino a massimi anche superiori al +100% in alcune aree delle Prealpi centro-occidentali e delle Dolomiti meridionali. Sulla pianura centro-meridionale i quantitativi totali rimangono in media compresi tra +10% e +60% rispetto alla norma salvo sulla pianura sud-orientale, tra Basso Veneziano e Basso Polesine dove si registrano valori più in linea con la norma o localmente inferiori sulla zona del Delta.
L’inverno di quest’anno, con 309 mm caduti mediamente sulla regione, si colloca al 5° posto tra le stagioni invernali più piovose, dopo gli inverni 2013/14, 2008/09, 2020/21 e 2009/10.

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