Infortunio sul lavoro: Tribunale di Treviso condanna a risarcimento anche una seconda impresa
Dopo una “lotta” giudiziaria, lunga più di tre anni e mezzo, un 56enne elettricista di Sernaglia della Battaglia, vittima dell’ennesimo infortunio sul lavoro e assistito da Studio3A, ha finalmente ottenuto risposta dalla giustizia penale che si spera possa finalmente sbloccare e chiudere anche il capitolo risarcitorio.
Al termine dell’udienza del 18 novembre in tribunale di Treviso, ha ritenuto responsabile dei fatti anche il secondo dei due imputati accusati di aver causato con colpa l’incidente e rinviandone la quantificazione danno subito dal lavoratore al giudice civile per il risarcimento.
Il 56enne, oltre ad aver subito un grave infortunio da cui gli sono residuati postumi importanti, è stato al centro di un caso per certi versi assurdo: l’impresa per la quale lavorava lo ha risarcito, mentre la principale affidataria dell’intervento edilizio in questione non ne ha mai voluto sapere.
Il grave incidente avvenne il 19 aprile 2017 a Farra di Soligo, presso una nota azienda vitivinicola locale dove si stavano realizzando lavori di ampliamento della cantina: l’addetto, regolarmente impiegato in un’impresa coneglianese di elettro-impianti, si trovava al primo piano di un ponteggio quand’è caduto a terra da oltre due metri di altezza procurandosi un trauma cranico commotivo con ematoma sottodurale.
Trasportato all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, è rimasto per tre settimane, di cui due in coma farmacologico, in terapia intensiva, e quindi è stato ricoverato per un altro mese nel reparto di Medicina fisica e riabilitativa per la lunga riabilitazione.
E’ potuto tornare al lavoro solo dopo tre mesi e mezzo.
Per fortuna ne è uscito vivo, ma si è trattato di un infortunio importante che ha lasciato strascichi altrettanto pesanti con un’invalidità permanente di almeno il 10 per cento.
Il Pubblico Ministero della Procura di Treviso ha aperto un procedimento penale per il reato di lesioni personali colpose gravissime e ha iscritto nel registro degli indagati sia il datore di lavoro dell’elettricista sia il legale rappresentante dell’impresa di costruzione, pure questa di Conegliano.
Il lavoratore, per essere assistito e risarcito, si è affidato a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, con la collaborazione dell’avv. Andrea Piccoli del Foro della Marca.
E al termine delle indagini preliminari, acquisiti tutti gli atti dell’inchiesta condotta dai tecnici dello Spisal, il Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, dell’Ulss 2, il magistrato ha anche disposto la citazione diretta a giudizio dei due indagati, per negligenza, imprudenza, imperizia e violazione delle norme del testo unico in materia di sicurezza sul lavoro.
Gli accertamenti, tra l’altro, hanno evidenziato palesi irregolarità nella costruzione del ponteggio.
Mentre il datore di lavoro dell’elettricista, attraverso la compagnia di assicurazione, ha risarcito per la “sua” parte il danno subito dal proprio dipendente, stimato in circa 35mila euro complessivi, il secondo, G. R., oggi 46 anni, di Mareno di Piave, ha preferito affrontare il dibattimento in aula.