Friuli Venezia Giulia

In Fvg/Da venerdì l’aumento dello sconto regionale sui carburanti

Dal 1° aprile scatta l’incremento deciso dalla Regione Fvg dello sconto già in atto sui carburanti.
La misura è stata approvata in via definitiva dalla Giunta regionale, dopo il via libera
in sede di IV Commissione.

Per la zona 1 (Comuni svantaggiati o a contributo maggiorato) il provvedimento dell’Esecutivo stabilisce che ai 21 centesimi di sconto sulla benzina e ai 14 sul diesel già previsti fino al 31 marzo si aggiunga a partire dal 1° aprile un ulteriore
abbattimento del prezzo pari a 8 centesimi sulla benzina e 6 sul diesel.
Lo sconto regionale quindi raggiungerà quota 29 centesimi per la benzina e 20 per il gasolio.

Inoltre, per la zona 2 (Comuni a contributo base), ai 14 centesimi di sconto già in vigore per la benzina dal 1° aprile si aggiunge un abbattimento di prezzo di altri 8 centesimi, raggiungendo così un valore complessivo della riduzione pari a 22
centesimi.
Per il gasolio, invece lo sconto passerà da 9 a 16 centesimi grazie all’ulteriore contributo di 7 centesimi disposto dalla Giunta del Friuli Venezia Giulia.

Infine, in base a una legge regionale già in vigore, per i possessori di auto ibride è previsto un ulteriore sconto di 5 centesimi sul prezzo del carburante, portando così ora, con il provvedimento odierno, la riduzione a raggiungere una punta
massima di 34 centesimi per la benzina in area 1.

“Lo sforzo ulteriore della Giunta voluto dal governatore Fedriga e condiviso con l’assessore alle Finanze Zilli si aggiunge a quello del Governo, ma rischia di essere vano – ha rilevato Scoccimarro – se compagnie petrolifere, grossisti e gestori non
faranno la loro parte contribuendo, anche sacrificando qualche centesimo al litro di margine, al fine di contribuire alla limitazione del ‘turismo del pieno’ oltre confine: infatti dal 1° aprile sarà sconveniente visto che per i possessori della tessera
carburanti in Friuli Venezia Giulia il costo del carburante sarà inferiore forse per la prima volta nella storia rispetto a quelli di Slovenia e Austria”.

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