Il Giorno del Ricordo in Fvg

Trieste, 10 feb – “Nel pieno della pandemia la presenza delle istituzioni aiuta ad aumentare la visibilità del Giorno del ricordo, un evento che abbiamo bisogno di far conoscere sempre di più.
Ogni anno, con l’avvicinarsi del 10 febbraio, si ripresentano rigurgiti negazionisti che dobbiamo condannare con forza”.
Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in occasione della cerimonia tenutasi al monumento nazionale della Foiba di Basovizza, nella ricorrenza del Giorno del Ricordo.
“Le istituzioni – ha aggiunto Fedriga – devono alzare una barriera di dignità, ricordando quella verità storica sui drammi per troppi anni dimenticati – che i popoli di queste terre hanno vissuto”.
“Su questo la Regione Friuli Venezia Giulia vuole fare la propria parte. Non siamo disposti, infatti, a retrocedere rispetto a una posizione che pretende con chiarezza la verità”.
“Per questo dobbiamo ringraziare il Presidente della Repubblica Mattarella che proprio in questi giorni ha sottolineato quanto sia colpevole il negazionismo. È fondamentale – ha rimarcato il governatore – che il Capo dello Stato vada in questa direzione”.
“È venuto il momento che le istituzioni italiane si scusino per tutti i decenni nei quali si sono girate dall’altra parte e per ‘realpolitik’ hanno sminuito, negato e tralasciato i drammi che si sono verificati nei nostri territori”.
Sull’argomento hanno diffuso una nota anche i consiglieri del gruppo del Pd in Consiglio regionale.
“I dolori che subirono migliaia di persone dell’Istria, di Fiume, della Dalmazia sono una pagina orribile della storia, sulla quale le istituzioni hanno il dovere di portare avanti un’opera di memoria.
Il gesto compiuto dai Presidenti della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, e della Slovenia, Borut Pahor davanti alla foiba di Basovizza il 13 luglio scorso, deve essere un esempio per tutte le Istituzioni, affinché si guardi sempre avanti, senza mai dimenticare”.
“Le sofferenze legate al confine orientale, le tragiche vicende delle foibe e dell’Esodo – si legge ancora nella nota del Partito Democratico – non devono essere dimenticate né negate.
Per questo, il senso del Giorno del Ricordo deve essere indirizzato anche e soprattutto ai giovani, per formare le coscienze delle future generazioni, perché nessuno possa dire più di non sapere a cosa porta l’intolleranza per chi è diverso da noi e perché le tragedie del ‘900 non debbano mai più ripetersi”.
Per i componenti del Gruppo consiliare regionale di Forza Italia, Giuseppe Nicoli, Piero Mauro Zanin, Mara Piccin e Franco Mattiussi “Per guardare al futuro si può scegliere di dimenticare, ma non è mai la strada giusta se si vuole che errori e orrori del passato non si ripetano e non si disonorino le vittime.
Forza Italia, da tempo, ha scelto di non dimenticare e di condannare chi nega o sminuisce: fare memoria sulle vicende del confine orientale, senz’altro complesse, è il miglior antidoto contro guerre e totalitarismi”.
“In Venezia Giulia, Istria e Dalmazia alla violenza nazifascista subentrò quella comunista dei partigiani di Tito e dello Stato jugoslavo che, in quanto a crudeltà, non fu secondo a nessuno.
Foibe prima, esodo poi: i nostri connazionali, militari e civili, furono sottoposti – ricordano gli esponenti forzisti – a una violenza oggi inconcepibile.
Foibe e fosse comuni che furono riservate anche a sloveni, croati e serbi che non si allineavano a Tito e alla sua folle ideologia”.
“I documenti e i ritrovamenti continuano a emergere – continua la nota – e, nonostante la lontananza nel tempo, dopo decenni di colpevole oblio imposto da convenienze geopolitiche e non solo, la verità continua a uscire alla luce del sole, emergendo dal buio delle cavità carsiche dove giaceva”.
“In Slovenia, in particolare, non si teme di fare i conti con il passato. Dovremmo finalmente farlo anche in Italia – auspicano i consiglieri regionali di FI – dove, invece, continua a comparire, di tanto in tanto, chi nega o relega queste vicende a semplici fatti di guerra in cui una parte reagisce all’altra, insultando di fatto le vittime di foibe ed esodo”.
“Ricordare le foibe e le migliaia di vittime italiane, trucidate dal regime comunista jugoslavo del dittatore Tito, così come l’esodo di altrettanti italiani cacciati dalle proprie terre, dai loro affetti e dai loro ricordi: un impegno comune dal quale non ci si può esimere”.
Lo evidenzia in una nota il Gruppo consiliare della Lega in occasione del Giorno del Ricordo, riferendosi “alla solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno per ricordare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata”.
“Per troppi anni – sottolineano gli esponenti del Carroccio – su questo terribile dramma c’è stato un vergognoso negazionismo anti-italiano che ha relegato le vittime e i sacrifici di tante persone a essere considerata storia di serie B”.
“È proprio sulla memoria degli errori del secolo scorso che dobbiamo trovare la forza per non commettere ancora gli stessi sbagli. Abbiamo il dovere morale – conclude la nota leghista – di trasmettere alle nuove generazioni un insegnamento e un esempio fondati sui valori del rispetto reciproco e del pluralismo a tutti i livelli della società e tra le Nazioni”.