CuriositàVeneto

Il 2024 in Veneto, l’anno più caldo degli ultimi 30. Meno giorni di pioggia, ma fenomeni più intensi. Bottacin, “Visione lungimirante per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici”

Il 2024 in Veneto è stato l’anno più caldo di tutto il trentennio di riferimento 1991-2020, con un’anomalia climatica pari a +1,4° C. Anche per quanto riguarda le precipitazioni si osserva un cambiamento nella loro concentrazione: meno giorni di pioggia ma più intensi, con periodi di siccità più lunghi e una maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi con violenti temporali, grandinate, trombe d’aria, come avviene nel resto d’Italia.

È quanto emerge dall’ultima edizione di ‘Statistiche Flash, numeri e grafici per capire il Veneto’, che focalizza l’attenzione sui cambiamenti climatici avvenuti nel tempo e sulle possibili soluzioni per ridurre le emissioni di sostanze inquinanti.
La situazione in Veneto rispecchia quanto osservato a livello nazionale e, in modo più ampio, su scala globale.
Considerando le stazioni di ARPAV nel periodo di riferimento 1991-2020, la temperatura media annua sul Veneto è stata di 11,4°C, mentre nel 2023, si è attestata sui 12,7°C, esattamente come nel 2022: i due anni più caldi di tutto il periodo considerato.

Relativamente al 2024, le prime stime indicano un ulteriore incremento, +1,4 °C rispetto alla media del periodo considerato, che porterebbe la temperatura oltre 12,8°C. È evidente quindi un tendenziale aumento, particolarmente accentuato a partire dal 2014, con ben 8 degli ultimi 11 anni con temperature medie sopra ai 12°C.

Per quanto riguarda le precipitazioni – si legge nel bollettino – il 2024 in Veneto è stato più piovoso del 38,5 rispetto alla media trentennale 1994:2023, con un picco nella stagione primaverile che ha visto un accumulo di precipitazioni quasi dell’87% al di sopra dello standard del periodo nel trentennio di riferimento. Rispetto agli eventi meteorologici più intensi, nel 2024 se ne sono registrati 54 contro una media di 49 degli ultimi 10 anni.

“Si passa da periodi di grande siccità a periodi di grande piovosità”, spiega l’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin.

Rispetto ai cambiamenti climatici in atto, le azioni intraprese per la loro mitigazione si basano prevalentemente sul tentativo di ridurre le emissioni di gas nocivi e, in particolare dei gas serra, con il contenimento dei consumi di energia e con l’utilizzo di fonti rinnovabili e la contestuale diminuzione di quelle fossili.

Un altro contributo al contenimento dell’inquinamento – viene evidenziato – può venire dallo sviluppo di aree verdi, perché gli alberi e le piante in genere svolgono un importante ruolo di assorbimento dei gas serra. Non a caso anche in Veneto i maggiori assorbimenti di CO2 equivalente sono concentrati nei comuni montani o comunque in prossimità delle zone boschive.

“Come Giunta – ricorda Bottacin – abbiamo approvato la Strategia di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, con lo scopo di coordinare tutti i piani regionali e affrontare la sfida che abbiamo di fronte: dal Piano Energetico, alla Pianificazione Urbanistica, al Piano di Mitigazione del Rischio Idrogeologico a quello dei Trasporti e così via”.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio