
I luoghi del cuore/Tra i progetti di restauro del Fai anche il Tempio del Donatore di Pianezze
La 10ª edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”, lanciata a maggio dello scorso anno, ancora nel pieno della pandemia, ha raggiunto il miglior risultato di sempre con 2.353.932 voti raccolti, confermando più che mai il valore sociale di questa iniziativa che dà voce ai cittadini, che con amore e impegno si sono mobilitati per dare un futuro attraverso il loro voto a luoghi riconosciuti di valore per territori e comunità.
Ora per 20 di questi luoghi, sparsi in 13 regioni, sta per essere scritta una nuova pagina di storia grazie ai progetti di restauro e valorizzazione che sarà possibile realizzare con 370.000 euro messi a disposizione per il censimento 2020 da FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano e Intesa Sanpaolo.
Riceveranno il contributo messo a disposizione da FAI e Intesa Sanpaolo venti dei 225 luoghi che avevano ricevuto almeno 2.000 voti (soglia minima per poter partecipare al bando), 85 hanno presentato al FAI una richiesta di sostegno, candidandosi a ottenere un contributo economico per un progetto di restauro o valorizzazione oppure istruttorie condotte dagli uffici della Fondazione per tutelare contesti minacciati.
Le domande sono state valutate da una commissione multidisciplinare interna al FAI composta da architetti, storici dell’arte, archeologi, paesaggisti, esperti di restauro e valorizzazione, secondo 8 parametri: numero di voti raccolti, qualità e innovazione delle proposte, possibilità di effettuare un intervento duraturo, valore identitario dei luoghi, così come quello storico-artistico, archeologico o naturalistico, costruzione di reti e partnership, attività di comunicazione previste e urgenza di intervenire.
In Veneto il FAI sosterrà con un contributo di 12.000 euro un progetto di restauro a favore del Tempio del Donatore di Valdobbiadene, al 42° posto della classifica nazionale del censimento 2020 e luogo più votato in Veneto, grazie a 7.419 segnalazioni.
Il Tempio, situato nella spianata di Pianezze, a 1.061 metri di altezza, all’interno dell’area delle “Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” riconosciuta dal 2019 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, è raggiungibile salendo lungo le pendici del Monte Cesen, dopo un suggestivo alternarsi di boschi, pascoli e malghe.
Fu costruito nel 1962 nel punto in cui durante la Grande Guerra sorgeva una postazione di cannoni, per volontà di alcuni donatori di sangue che volevano cancellare lo sdegno del sangue versato nel territorio durante le guerre.
L’edificio rappresenta una delle opere più apprezzate dell’architetto Giuseppe Davanzo, allievo di Carlo Scarpa. La forma a tenda della copertura rappresenta il riparo e l’accoglienza, mentre l’essenziale interno conserva un crocifisso in legno di scuola veneziana del XVI secolo, bisognoso di restauro.
Grazie anche alla visibilità ottenuta attraverso la raccolta voti promossa dal comitato “Insieme per il Tempio” – costituito dalle quattro associazioni del dono Avis, Fidas, Fratres e Aido – nei mesi scorsi è stata attivata un’importante raccolta fondi, partecipata da oltre cento soggetti pubblici e privati, che ha permesso la riapertura del luogo dopo quattro anni di chiusura.
L’intervento sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo – richiesto dall’ODV Tempio Internazionale del Donatore – permetterà il restauro dell’importante crocifisso, attraverso il consolidamento strutturale, la pulitura e il recupero complessivo.
Oltre all’oggettiva valenza storico-artistica, esso ha anche un notevole significato simbolico: per tutta la Prima Guerra Mondiale fu conservato in una piccola cappella costruita sul Monte Cesen, in cui venivano ammassati i corpi dei soldati uccisi. L’opera restaurata tornerà così a rappresentare, in tutta la sua imponenza, un monito contro lo spargimento di sangue.