Giornata impegnativa per Suem e Soccorso Alpino: una decina gli interventi sulle Dolomiti

Con Ferragosto sempre più vicino, le Dolomiti sono sempre più frequentate e si moltiplicano le attività di soccorso da parte del Suem e del Soccorso Alpino. Questo il dettaglio di metà giornata:
Verso le 11 il Soccorso alpino della Val Comelico è stato inviato in supporto all’ambulanza a Malga Zovo, a San Pietro di Cadore, dove un ciclista era caduto dalla bici riportando un sospetto lieve trauma cranico.
Alle 12.20 circa Falco 2 è volato nel Gruppo della Moiazza, per un alpinista volato primo di cordata sulla Via Decima allo Scalet delle Masenade. Il 61enne di Eraclea, fermo in sosta con il compagno è stato issato a bordo con un verricello e trasportato ad Agordo per un probabile trauma alla caviglia. Recuperato anche il compagno, lasciato al Rifugio Carestiato.
Di seguito Falco 2 è stato inviato sulla Torre Piccola di Falzarego, dove un’alpinista Svizzera di 39 anni era caduta sul primo tiro della Via, sul posto anche una squadra del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Cortina.
La donna è stata recuperata con un verricello.
L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore si è invece diretto sul sentiero numero 452 sotto il versante sud del Nuvolau, per un escursionista caduto, in gravi condizioni per un probabile politrauma. Il 55enne di Roma era infatti ruzzolato per una cinquantina di metri.
Preso in carico da equipe medica e tecnico di elisoccorso, l’uomo, 43 anni torinese, è stato trasportato a Treviso.
Un escursionista, appartenente a una comitiva in cammino sull’Alta Via numero 4, è stato soccorso da Falco 2 lungo il sentiero 243, all’altezza della Forcella Bassa del Banco, e accompagnato all’ospedale di Belluno con un sospetto trauma alla caviglia.
Una squadra del Soccorso alpino di Cortina è invece andata incontro a un alpinista che si era fatto male a una gamba, dopo un volo in parete sul Terzo Spigolo della Tofana di Rozes. Lo scalatore, che era riuscito a calarsi in corda doppia con il compagno fino alla base, non era però in grado di percorrere a piedi da solo il sentiero.
Nel pomeriggio la Centrale del Suem è stata attivata dal nipote di un uomo, che lo aveva avvertito di aver perso l’orientamento nella zona del Popera e non era più raggiungibile al cellulare.
Imbarcato un tecnico del Soccorso alpino di Auronzo, l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha effettuato una ricognizione ed ha individuato il 76enne di Bettona (PG), sotto Forcella Paola, ai margini del Ciadin del Biso.
Recuperato con un verricello, l’escursionista è stato lasciato al Rifugio Auronzo.
Sull’imbrunire, l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato sulla Via Gianeselli allo Spiz di Mezzo degli Spiz di Mezzodì, dove una cordata di alpinisti tedeschi era bloccata incapace di proseguire.
Poiché tre quarti della parete erano coperti dalle nuvole, non è stato semplice individuare i due uomini, di 48 e 22 anni, fermi al 9° tiro, finché non hanno acceso la torcia del telefonino e l’equipaggio è riuscito a individuarli.
Recuperati con un verricello, i due scalatori sono rientrati con l’eliambulanza a Pieve di Cadore.