Giornata di gran lavoro sulle cime per Suem e Soccorso Alpino. Tra i recuperi una 76enne di Conegliano e un 72enne di S. Vendemiano

Questa mattina verso le 10.20 l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato in direzione della parete sud della Marmolada, per un alpinista francese, primo di cordata, volato sulla Via Excalibur.
Lo scalatore si trovava sul primo tiro, era caduto e una protezione non aveva tenuto facendolo arrivare alla base della via venti metri più in basso.
Il compagno aveva dato l’allarme.
Sul luogo dell’incidente sono stati calati l’equipe medica e il tecnico di elisoccorso, che hanno assicurato alla roccia l’infortunato e gli hanno prestato le prime cure per probabili traumi al bacino, cranico e alla caviglia. Una volta imbarellato, l’alpinista è stato trasportato all’ospedale di Treviso.
Verso mezzogiorno la Centrale del Suem è stata allertata per un infortunio al Rifugio Son Forca.
Al momento di scendere dalla funivia, una turista 76enne di Conegliano, aveva messo male la gamba riportato la sospetta frattura del femore.
Sul posto sono arrivate le squadre del Soccorso alpino di Cortina e dei Carabinieri, che hanno assistito la donna, mentre sopraggiungeva l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore.
L’infortunata è stata caricata a bordo e portata all’ospedale di Belluno.
Sempre a Cortina, una squadra del Soccorso alpino della Guardia di finanza ha raggiunto a piedi un escursionista in difficoltà sotto Punta Nera.
R.O., 65 anni, di Trieste, partito dal Vandelli diretto a Forcella Faloria e ai Tondi, passata la forcelletta della Punta Nera si era abbassato rispetto al tracciato finendo sopra salti di roccia, incapace di proseguire.
Raggiunto dai soccorritori, l’uomo è stato accompagnato a valle.
L’elicottero è poi volato a Sovramonte, atterrando nei prati di Malga Monsampian, nelle cui vicinanze un escursionista era inciampato e caduto in un tratto sassoso, con conseguenti possibili traumi toracico e cranico.
R.A., 72 anni, di San Vendemiano, assistito dai compagni di gita, è stato stabilizzato dal personale sanitario e imbarellato, per essere poi trasportato all’ospedale di Belluno.