Veneto

Frodi fiscali/Confiscati beni per un milione e 800 mila euro: nei guai 2 società e 2 commercialisti

Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, su delega della locale Procura della Repubblica, hanno eseguito perquisizioni tra le province di Vicenza, Roma e Frosinone, e dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca “per equivalente” di beni e disponibilità finanziarie, per un totale di 1.858.852,69 euro emesso dal Gip del Tribunale berico, nei confronti di 2 società, dei suoi 2 amministratori nonché di 2 commercialisti, tutti coinvolti in un’articolata frode fiscale.

L’indagine condotta dai finanzieri di Arzignano ha portato allo scoperto un complesso meccanismo fraudolento diretto da due consulenti fiscali di Roma, che creava ingenti crediti Iva fittizi, poi utilizzati dalle società per compensare reali debiti tributari.
In particolare, è stata individuata una società cooperativa con sede ad Arzignano, ora fallita, ma all’epoca attiva nel settore della “concia del cuoio e della tintura di pellicce”, dedita all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Tra il 2014 e il 2017, l’azienda avrebbe utilizzato fatture false per oltre 3 milioni di euro da soggetti, per lo più evasori totali, società “cartiere” o riconducibili a soggetti con precedenti per reati tributari.
A sua volta, avrebbe emesso false fatturazioni per oltre 800 mila euro nei confronti di “conduit” collocate in altri Paesi dell’Unione Europea, senza pertanto applicare l’imposta.

La seconda società finita nel mirino delle Fiamme Gialle, attualmente con sede legale a Roma ma operativa nel vicentino, settore “trasporto di merci su strada”, ha dedotto per gli anni d’imposta 2017 e 2018 costi fittizi per un totale di 1.909.512,83 euro e compensato con l’ingente credito I.V.A. così generato, le imposte dovute sia verso l’Erario che nei confronti dell’Inps.
Questo articolato meccanismo di frode è stato consentito grazie alla consulenza fiscale fornita dai predetti commercialisti i quali, in violazione dei propri doveri professionali, hanno falsamente vidimato le dichiarazioni fiscali.

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