
Dopo uno stop durato oltre due mesi, con l’orario estivo sono tornati i treni in Cadore.
Domenica 9 giugno, abbiamo atteso il Regionale da Belluno previsto per le 11,27, arrivato in ritardo di 15 minuti perché un’auto era finita tra le sbarre di un passaggio a livello.
Da un iniziale ritardo annunciato di 20 minuti, il macchinista è riuscito a recuperare 5 minuti durante il tragitto.
L’arrivo in una stazione di Calalzo deserta, tirata a lucido con nuovi marciapiedi, la sala d’attesa (chiusa) fatta realizzare da Fondazione FS dove si possono notare appese foto storiche che ritraggono i tempi d’oro in cui c’era movimento in stazione. Chiuso anche il buffet, come dare torto al gestore. E’ difficile mantenere attivo un locale con le continue chiusure della linea. Infatti un’altra chiusura del tratto Ponte nelle Alpi-Calalzo è già programmata all’inizio di settembre.

A bordo del Minuetto giunto a Calalzo c’erano parecchi viaggiatori, tra cui alcuni cicloturisti, viaggiatori comuni e turisti stranieri.
Abbiamo osservato come in particolare i turisti stranieri, scesi dal treno, debbano proseguire il viaggio ma uscendo nel piazzale si trovano spaesati per l’assenza di informazioni chiare. C’è solo un riquadro appeso alla parete che contiene gli orari della DolomitiBus, ma visivamente non c’è un percorso, non ci sono tabelle che indicano: per Cortina, per Auronzo, per Tre Cime, per Comelico.
Tutto lasciato a questa bacheca con foglietti scritti in piccolo.
Nel piazzale due autobus sostitutivi di treni. In particolare sulla tratta Calalzo-Padova, fino a settembre i treni potrebbero viaggiare sino a Belluno ma Trenitalia preferisce sostituirli sull’intera tratta, allungando inesorabilmente i tempi di percorrenza. Evidentemente i costi di un autobus da Calalzo sono minori di un treno che porti i viaggiatori sino a Belluno e poi da li proseguire con le corse sostitutive sulla linea chiusa per lavori di elettrificazione.
Tutto in funzione di Milano-Cortina 2026 ma fare turismo significa anche dare servizi con una certa costanza e cercare di non disaffezionare la clientela.